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giovedì 17 marzo 2016

COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE ONLINE NEL PD

 

 

Non possiamo pensare al processo di comunicazione e divulgazione dei contenuti politici senza ricordarci  di come gli stessi vengano elaborati e di come il processo di partecipazione costituisca l'unica garanzia della validità e ricchezza degli stessi.

E' l'intelligenza collettiva che oggi grazie ai nuovi strumenti  offerti dalla tecnologia ha la possibilità  di esprimersi e realizzarsi in modo nuovo, superando le difficoltà rappresentate  dagli ostacoli posti dalle categorie del tempo e dallo spazio. Tutto questo può realizzarsi  mettendo in contatto persone di diverse parti del mondo  e consentendogli di entrare in contatto e confrontare le proprie idee in tempi differenti mantenendo la facile fruibilità dei contenuti memorizzati sul web.

La Partecipazione politica può in questo modo provare a rimuovere quel muro di diffidenza  e la frattura fra la classe politica ed i cittadini. 

Non è possibile una divulgazione corretta dei contenuti senza partire da una diversa partecipazione alla loro elaborazione.

La partecipazione del cittadino  deve esprimersi liberamente come lo sbocciare contemporaneo di mille fiori ed è successivamente, nel confronto e nel cammino faticoso dell'approfondimento e della responsabilità di condurre i processi, che si formano contenuti più elaborati, livelli organizzativi  più complessi e la stessa classe dirigente.

E' per questo che oltre alle forme tradizionali di partecipazione nel territorio sarebbe auspicabile la creazione  di  uno spazio online, un luogo permanente di reale scambio d'informazione e contenuti, aperto all'intelligenza collettiva di  tutto il Partito Democratico.

Proviamo a realizzare un'assemblea permanente informatica degli iscritti, simpatizzanti ed elettori  aperta anche ai rappresentanti dei Circoli ed associazioni e diretta ed organizzata dalla Direzione del PD .

Quali potrebbero essere le sue principali attività?

a)La prima potrebbe essere quella di rendere effettivamente funzionanti ed aperti a contributi dal basso  i forum tematici presenti all'interno del sito del PD coinvolgendo i responsabili politici del settore ed il loro staff e realizzando un reale confronto  culturale e politico.

b)La seconda iniziativa potrebbe essere quella di realizzare uno spazio libero, ma opportunamente moderato, dedicato all'attualità politica e/o anche alla cultura. Vi dovrebbe essere collegato uno spazio dedicato alla possibile apertura di blogs personali, i cui articoli più interessanti potrebbero essere messi in evidenza.

 

 

Accanto a quest'iniziativa è importante valorizzare l'Assemblea dei coordinatori dei Circoli PD ( territoriali, online, tematici e d'ambiente) - strumento già esistente – prevedendo l'obbligatorietà di una riunione fisica almeno una volta l'anno.

Trasformiamo inoltre quest'assemblea  in "perenne e virtuale". In tale modo, oltre all'appuntamento fisico annuale, vi potrebbe essere uno scambio costante di contenuti ed iniziative fra i diversi Circoli sia italiani che esteri  ed un più facile canale di  collegamento con la Direzione Nazionale istituendo dei referenti fissi allo scopo.

Il riferimento per  questi spazi potrebbe essere costituito da una rivista ONLINE  con un ruolo  di  raccolta e divulgazione dei contenuti elaborati.

In ultimo una breve nota relativa al ruolo dei Circoli online:

L'utilizzo dei circoli online può rispondere  all'esigenza di un percorso in rete  dedicato ad un maggiore approfondimento dei temi, dello sviluppo dell'iniziativa politica e del percorso di responsabilità che coincide con quello di formazione della classe dirigente.

 Bisogna riconoscere l'originalità dei Circoli online  conferendogli  opportuni percorsi rappresentativi con la   formazione di un Coordinamento degli stessi, all'interno di cui si possano eleggere democraticamente dei rappresentanti per l'Assemblea Nazionale, stabilendo inoltre un contatto continuativo e diretto con un responsabile scelto all'interno della Direzione Nazionale

 

domenica 6 marzo 2016

Fuocoammare






E la nonna racconta che tanti anni fa, durante l'ultima guerra, le luci rosse dei bengala, lanciati nella notte, tingevano di rosso il colore del mare, come se ci fosse il fuoco.
Di nuovo, oggi, il mare si tinge di rosso, come allora, di notte,  a ricordarci che forse, in modo diverso, stiamo assistendo ad un'altra guerra!
Fuocoammare non è solo poi il titolo del film, ma anche di una musica, ispirata da quelle immagini e ricordi di guerra, che viene trasmessa dalla radio locale con l'opportuna dedica ai vari mariti e pescatori impegnati nella pesca, di notte, a mare.
Le immagini del film di Gianfranco Rosi, premiato con l'Orso d'oro al festival di Berlino, entrano nelle case e nella vita quotidiana della gente di Lampedusa.
 La nonna si aggira nella sua cucina mentre prepara i calamari freschi, appena pescati, immersi in un sugo che, al solo vederlo, ti fa venire l'acquolina in bocca.
Quel sugo che condisce gli spaghetti risucchiati avidamente dalla bocca di Samuele, durante il pasto a tavola con il padre e la nonna, mentre si chiacchiera del mare e delle difficoltà dell'iniziazione del ragazzo alla vita del pescatore o del marinaio.
"Devi andare sul molo galleggiante sull'acqua e starci il tempo che occorre per imparare a non soffrire più il mal di mare" …. Lo farai? – Certo risponde Samuele.
E lo farà, fra gli spari del suo fucile a pompa immaginario ed un'escursione in campagna, a caccia  con la fionda.
L'anello di congiunzione fra il ragazzo ed i migranti che arrivano sull'isola è rappresentato dal medico condotto che, con la stessa amorevole cura, si occupa di ognuno di quei poveretti e, allo stesso modo, del ragazzo che gli parla dei suoi disturbi di respirazione.
E' la narrazione del medico che ci porta con mano a guardare in viso la sofferenza dei migranti, prima in mare sui barconi, poi salvati e registrati all'arrivo e poi all'interno del centro d'accoglienza.
Avrei preferito che il film finisse con l'incontro del ragazzo Samuele con un bambino dei migranti.
 Mi sarebbe piaciuto che avessero potuto parlare fra di loro, anche comprendendosi con difficoltà, restando impauriti o magari imparando a giocare insieme.
Mi è mancato questo momento d'incontro che, forse, è la vera "mancanza"che viviamo tutti, all'interno di questo immenso dramma. Siamo disposti anche ad aiutarli nei centri d'accoglienza; ma, quanti di noi sarebbero disposti a cambiare le proprie abitudini di vita, le condizioni di lavoro, la propria cultura, per stabilire un vero dialogo con loro?
Samuele, nella notte, munito di una torcia, si avventura invece nella campagna, e scopre sui rami di un albero un piccolo uccellino con cui dialoga cinguettando come può.
Il film finisce e mi lascia un vuoto, mentre scorrono i titoli di coda tra la musica di "fuocoammare".
Se possiamo provare a cinguettare e dialogare con un uccellino, forse possiamo provare a confrontarci e vivere insieme anche con un migrante.