Tanti, troppi segnali ci mostrano
l’esaurimento , la fine della spinta
emotiva ed ideale di quella generazione , nata alla fine della seconda guerra
mondiale, che fu chiamata dei “ Baby boomers”.
Una generazione nata dopo la guerra e che,
fino ad oggi, ne è stata sostanzialmente risparmiata, godendo nel frattempo i
benefici di uno dei più lunghi periodi di espansione economica e di benessere
della storia umana.
È stata una generazione che ha
sognato un nuovo modo di vita , che ha creduto nel cambiamento sostanziale dello sviluppo in senso egualitario e transnazionale,
pacifista e libertaria, ma che oggi sembra incapace di avere ancora qualcosa da
dire nei confronti dello scenario successivo alla grande crisi finanziaria economica
globale iniziata nel 2007/2008.
La globalizzazione economica, che
era stata un’opportunità di sviluppo per i paesi emergenti e un miglioramento
delle possibilità di consumo a prezzi più bassi, si è trasformata lentamente nell’imputato principale responsabile di un
progressivo ritorno alla guerra commerciale
ed al sovranismo nazionale.
I livelli d’ineguaglianza sono
aumentati, insieme alla concentrazione delle ricchezze in un sempre minor
numero di famiglie.
Lo stesso sviluppo dell’economia
digitale, invece di rappresentare una grande opportunità di sviluppo globale, accompagnato
da un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro e di vita per tutti,
rischia di essere utilizzato per un ulteriore sfruttamento, con relativa perdita di posti di lavoro e l’aumento
della sottoccupazione e del precariato.
Gridavamo “l’immaginazione al
potere” ed adesso non sappiamo neanche di cosa stiamo parlando . Abbiamo
lasciato incompiute tutte le rivoluzioni iniziate per il cambiamento e l’innovazione
nei diversi settori lasciando che se ne appropriassero gli opportunisti
, snaturando il segno del cambiamento, in modo che alla fine regnasse il più
grande disordine e la più colpevole
inefficienza.
Abbiamo rivendicato la dignità di
ogni essere umano ed il rispetto per la persona e piano piano abbiamo permesso
che la giusta meritocrazia venisse scambiata per principio di prestazione in
base a cui giudicare il valore delle persone ed il loro diritto al rispetto
sociale.
I nostri figli si dibattono
attorno a questi concetti sentendosi sempre inadeguati rispetto alle richieste
sociali che sentono incombere su di loro.
Stiamo perdendo quei margini di
solidarietà sociale che erano stati conquistati per ritrovarci pian piano a
difendere con le unghie e con i denti il nostro lembo di terra.
Dove sono le nostre speranze?
Dove sono le nostre canzoni ,i
nostri amori, le nostre manifestazioni , i nostri concerti , i nostri artisti ,
i nostri film , i nostri progetti, i valori per cui abbiamo combattuto?
Il nuovo Medio Evo è già alle
porte; anzi, un tardo Medio Evo , un ‘età di mezzo in cui non sappiamo ancora
raccapezzarci, dopo aver perso tutte le nostre ideologie , le religioni , le
fedi senza averne ancora costruite altre.
Crediamo di essere estremamente
liberi ed invece siamo solamente confusi!
Siamo liberi, è vero, di poter reinventare
tutto se solo ne fossimo capaci; ma, non
riusciamo neanche a parlarne insieme!
La nuova civiltà mostra già i
suoi segni .Parliamo tramite il computer e lo smartphone e spesso,
per strada, sembriamo tanti fantasmi
persi ognuno davanti al suo piccolo schermo. Sempre più incapaci di ammirare la
natura che ci circonda, ma ammaliati dall’immagine che, lontana migliaia di
chilometri, ci giunge sullo schermo.Eppure, tutto questo rappresenta una
grande opportunità che ci permette di superare i limiti del tempo e dello spazio
se solo l’equilibrio ci permettesse di dominarla.
Nuove tecnologie sono già alle porte e modificano l’assetto lavorativo, ma nulla
ci garantisce, come sempre, che questo rappresenterà una reale opportunità di miglioramento per tutti. Questo dipende solo da noi e mai da nessuna
tecnologia, che anzi, forse, amplifica il dilemma morale.
Milioni di affamati vanno in giro
per il mondo e spesso non ci basta solo la loro miseria , ma pretendiamo anche il
loro controllo ed il pieno asservimento
.
Superbi stronzi, abbiamo pensato
che gli schiavi fossero il retaggio di civiltà inferiori!
Abbiamo affermato che mai più avremmo assistito a persecuzioni e
lager; come se la stupidità , la ferocia , l’egoismo , la paura fossero
superabili dall’intera società all’interno
del divenire storico e non dipendessero invece ogni secondo dalle nostre scelte
e dal nostro impegno.
Non ho paura del domani, ma non
penso neanche che ci porti inevitabilmente un
mondo migliore!
Parliamoci l’un l’altro , guardiamo
insieme il nostro passato e cerchiamo umilmente di considerare con rispetto
quello che di buono ci è stato
tramandato ed abbiamo fatto o cercato di fare.
Riprendiamo le fila del discorso
con pazienza e mettiamoci al lavoro ed al servizio delle nuove generazioni
offrendo loro quello che può essere utile della nostra esperienza. Ascoltiamo i
nostri figli, stiamo accanto a loro e cerchiamo di tenere sempre un piccolo posto nel nostro cuore per
le ragioni dell’altro , del più umile, dell’inascoltato.