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mercoledì 16 giugno 2010

LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 19 GIUGNO , UN' OCCASIONE DI RIFLESSIONE E DI LOTTA

Tra pochi giorni  si terrà a Roma  una grande manifestazione nazionale, organizzata dal  PD, contro il contenuto della manovra  finanziaria del Governo e per il rilancio del ns. Paese  attraverso  una serie di proposte  per la crescita, il lavoro e l'equità.

Quello che viene giustamente criticato nell'impostazione della manovra è la separazione fra il momento del  risanamento e quello della  crescita. Si operano una serie di tagli lineari e indiscriminati non accompagnati da quelle riforme strutturali necessarie per la ripresa e ci si muove su di un terreno  iniquo perché non si chiede la partecipazione ai sacrifici da parte dei redditi più alti.

Purtroppo , come viene indicato da molti economisti ( ca 100 economisti delle Università italiane) ed anche dal  premio Nobel Krugman , non può esserci un  risanamento dei conti pubblici senza una adeguata crescita del PIL ; anzi, si può affermare che la insufficiente crescita è alla base di un elevato debito pubblico.

Le proposte del PD puntano invece sulla necessità di riforme anche strutturali che consentano non solo di puntare sul risanamento ma permettano di trovare le risorse per una crescita più ampia.

La prima parola d'ordine è quella di una vera riforma fiscale che consenta di spostare il carico  dai redditi da lavoro e impresa a quelli  di capitale. Mi sembra doveroso a  questo punto sottolineare l'indicazione di Confindustria per una proroga  della detassazione degli utili reinvestiti  mentre è da valutare  la possibilità di proporre una riduzione dell'IRAP in contropartita dell'aumento delle aliquote sui redditi superiori ai 150.000 euro annui. Non mi sembra fattibile invece la maggiore tassazione dei capitali  oggetto di scudo fiscale perché verrebbe meno un criterio di trasparenza e credibilità da parte delle Istituzioni, anche se come principio è sicuramente giusto. Per quanto riguarda la tassazione delle rendite finanziarie non posso che ribadire quanto già espresso recentemente ( cfr articolo " Tassiamo la rendita finanziaria") e cioè  di essere  favorevole alla tassazione dei titoli obbligazionari dividendi azionari e titoli di stato  elevando l'aliquota dal 12,50% al 20% lasciando invariata la tassazione al 27% sugli interessi bancari. Aumentare poi la ritenuta secca  almeno al 27% sul Capital Gain e aumentare  l'attuale tassazione sulle transazioni.  Sarei inoltre favorevole  per la tassazione secca  del 27% sugli affitti immobiliari. Le misure in campo fiscale  dovrebbero inoltre  contenere anche la reintroduzione dell'ICI ed il quoziente familiare. I proventi rivenienti dalla reintroduzione dell'Ici dovrebbero essere totalmente lasciati nelle casse degli enti locali per consentire  una riorganizzazione della spesa senza il taglio dei servizi alle imprese ed al cittadino. Le risorse rivenienti dall'aumento dell'aliquota al 20% sui titoli obbligazionari , titoli di stato e dividendi azionari e al 27% sul Capital Gain dovrebbero ammontare a ca. 8mld di euro annui e potrebbero essere dedicati alla crescita ed alla ricerca attraverso il potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI e  con la costituzione di un nuovo fondo per la  ricerca scientifica. Il fondo di garanzia per le PMI potrebbe essere dotato di almeno  6Mld euro annui: questo significa che, poiché a fronte della garanzia statale il sistema Bancario eroga un importo di  eguale misura,  si potrebbe immaginare un  totale erogazioni di ca. 12 mld di euro l'anno -Considerata una media di 1M per impresa,  possiamo ipotizzare  che potrebbero essere finanziati in un anno 12.000 imprese ognuna per un progetto di 1M di euro. Non è molto, ma in 3 anni potrebbero essere realizzati 36.000 investimenti dell'importo di 1M ciascuno aiutando le PMI ad uscire dalla crisi e  favorendone l'accesso al credito . Altri 2Mld di euro annui potrebbero essere destinati alla formazione di un fondo di finanziamento statale e/o di garanzia per ottenere  finanziamenti privati(banche), con relativo piano di rimborso, a favore della ricerca scientifica . In quest'ultimo caso i soggetti finanziati dovrebbero essere sempre misti fra istituzioni universitarie e aziende private che dovrebbero curare la successiva produzione e commercializzazione dei prodotti-In questo caso stabilendo degli opportuni accordi con il sistema bancario si potrebbe ottenere il raddoppio delle erogazioni. Si può ipotizzare che utilizzando insieme le due possibilità si possa arrivare ad un utilizzo di almeno 2,5 mld di euro annui.

Se ipotizzassimo progetti dell'importo medio di10 M ciascuno potrebbero essere finanziati 250 progetti l'anno e 750 progetti in tre anni

 

La seconda parola d'ordine, che mi sembra fondamentale e che si colloca subito dopo quanto abbiamo detto sull'incremento della ricerca scientifica, riguarda la reintegrazione delle risorse e la correzione degli interventi sulla  scuola pubblica.

Bisogna essere molto chiari:in presenza di risorse scarse le stesse vanno concentrate su processi e strutture di eccellenza oltre che sulla necessità di sostenere i meritevoli bisognosi e le famiglie lavoratrici con gli asili nido ed il tempo pieno.

Proporrei che la copertura vada senza mezzi termini trovata con pari risparmio sulle spese militari e di ammodernamento degli armamenti. E' possibile risparmiare sulle spese militari  come ha recentemente dimostrato  la Germania nella sua recente manovra finanziaria.

La terza proposta è relativa all'allentamento del patto di stabilità per permettere investimenti nelle infrastrutture, nell'economia verde e aprire migliaia di piccoli cantieri che porteranno nuovi posti di lavoro. Ci si potrebbe  avvalere in questo caso  della proposta di reintroduzione dell'ICI.

La quarta proposta  guarda al riavvio delle liberalizzazioni nel settore dell'energia, della distribuzione, dei servizi bancari, dei servizi professionali, del trasporto pubblico, delle società pubbliche ed aggiungerei  anche dei servizi televisivi  con la mobilitazione di cordate di imprenditori italiani ed esteri e limitando contemporaneamente il numero delle testate a disposizione di ogni emittente per favorire l'ingresso di nuovi operatori.

Da parte mia ritengo fondamentale inserire un'altra proposta di mobilitazione , riflessione e di lotta necessaria per  mutare il quadro di riferimento  e superare il dualismo del mercato del lavoro in Italia.

La revisione della normativa sui contratti di lavoro con l'introduzione di quelle tipologie previste nel progetto di  "Flexsecurity" di Pietro Ichino  Ciò consentirebbe di affrontare seriamente il problema del lavoro precario e di dare una prospettiva di stabilità e di speranza  ai più giovani e di rompere il dualismo persistente di possibilità e di garanzia fra le parti deboli del mondo del lavoro prive di ogni stabilità  e  le parti mature  che operano all'interno di un quadro intoccabile che spesso protegge atteggiamenti diffusi di assenteismo. Bisogna essere i primi a condannare e perseguire l'atteggiamento assenteista con la stessa durezza con cui perseguiamo la tutela dei diritti per tutti.

 A copertura delle riforme per la crescita e l'equità è necessario appoggiare e incrementare le misure di lotta all'evasione fiscale, procedere ad una profonda riorganizzazione della pubblica amministrazione,attuare le riforme di natura fiscale su espresse,e procedere in ultimo ad una riorganizzazione delle autonomie territoriali ed al taglio dei costi della politica.

Se l'abolizione delle Provincie non potrà essere realizzata in tempi brevi si dovrebbe comunque procedere verso una riduzione del numero dei rappresentanti nei Comuni,Provincie, Regioni e tagliare le spese della politica almeno del 50%. insieme a queste misure va assolutamente ridimensionato l'utilizzo  e la spesa connessa alle auto blu di almeno il 50%.

Questi spunti di riflessione hanno cercato di sintetizzare alcune questioni  trattate nella piattaforma del PD ma in parte se ne differenziano cercando di dare un contributo di analisi originale e riproponendo alcune indicazioni tratte  da diversi contributi apparsi sul network di discussione del PD.

Riteniamo che la strada del risanamento collegata immediatamente con proposte per la crescita sia la strada da percorrere .

Dobbiamo riuscire a inquadrare queste indicazioni anche all'interno di un quadro di riferimento che progressivamente renda il, ns. Paese maggiormente autonomo in termini energetici togliendo il vecchio veto sul nucleare ma pretendendo il massimo di controlli , di tecnologie e sicurezza e puntando decisamente anche sulle energie alternative con scelte di grande respiro come si accinge a fare in questi giorni il governo americano.

Non si può trascurare inoltre il concetto che sviluppo e crescita rappresentano un progetto di speranza per le nuove generazioni e per le persone meno fortunate e più bisognose, anche di diversa nazionalità, che vivono in Italia.

 La ns. vocazione è certamente Europea,  ma anche Mediterranea e possiamo rappresentare  per le popolazioni che si affacciano su questo mare un punto di riferimento e per noi un occasione di benessere e di sviluppo.

Pronti, a testa alta, a raccogliere le sfide di un mondo globalizzato-

Roma, 16 Giugno 2010                                                                          Giuseppe Ardizzone

 

venerdì 11 giugno 2010

Grazie Mandela

Grazie Mandela|

La sua lungimiranza ci ha permesso di vedere insieme  ragazzi bianchi e di colore sorridere e cantare insieme nella manifestazioone di apertura dei mondiali di calcio del Sudafrica.

Grazie Mandela e condoglianze per il lutto che ti ha colpito proprio nel giorno di una grande gioia!

Grazie per averci dato delle immagini che ci riscaldano il cuore e alimentano una speranza che troppe volte viene calpestata dall'arroganza e dalla volgarità.

Il coraggio di continuare comunque al di là delle difficoltà anche più terribili è l'insegnamento di quest'uomo e di questo paese oggi  all'interno di una crisi mondiale che ci costringe a ripensare i ns attegiamenti.

Non ho più parole da spendere, preferisco il silenzio.

Un Silenzio che non è rassegnazione ma è forza e concentrazione per fare meglio tutto quello che facciamo.

E' questo l'augurio che faccio a tutti quelli che avranno l'avventura o la voglia di leggere queste righe: cercate  di fare meglio tutto quello che state facendo.

 

 

Roma 11 giugno 2010                                                           Giuseppe Ardizzone

lunedì 7 giugno 2010

TASSIAMO LA RENDITA FINANZIARIA




E' giunto il momento di tassare la rendita finanziaria, anche se in maniera selettiva.
 Lo impone la crisi economica ma, ancora di più, la necessità di migliorare il rapporto deficit/PIL e ridurre programmaticamente il debito pubblico, fra i più alti del sistema Europa.
E' dei giorni scorsi il giro di vite che porterà nelle casse dello stato ca. 25 Mld di euro  grazie alla manovra aggiuntiva predisposta dal Ministro Tremonti, ma meraviglia il fatto che  non si sia toccato, neppure da lontano, l'argomento di un maggiore tassazione  a carico della rendita della Finanza-
In questo momento esiste già una differente tassazione fra i proventi (interessi) finanziari dei depositi bancari,a cui viene  applicata la ritenuta del 27%, e la tassazione sugli interessi dei titoli obbligazionari, di Stato e sui dividendi azionari.
 Senza entrare nelle varie casistiche e differenziazioni fra persona fisica e società e fra il possesso o meno di quote societarie ( azioni)  qualificate,  si potrebbe tranquillamente considerare la possibilità di un aumento dell'aliquota applicata almeno al 20% rispetto all'attuale 12,50%-
In tal modo, si lascerebbe comunque una maggiore appetibilità nei confronti del deposito bancario e  si rimarrebbe  su livelli abbastanza simili a quelli applicati nel resto dell'Europa.
Diverso dovrebbe essere invece l'intervento sul Capital Gain, la cui maggiore tassazione ( almeno al 30% rispetto ai casi previsti in cui attualmente si paga il 12,50%) passerebbe in questo momento a furor di popolo semplicemente se le forze della Sinistra avessero la determinazione necessaria a portare avanti una proposta di questo tipo.
Insieme a questa sarebbero necessarie altre due misure immediate:
1)      Impossibilità di detrazione delle minusvalenze realizzate nelle trattazioni di borsa.
2)       Divieto di vendita allo scoperto dei titoli  sul mercato borsistico ( copiando immediatamente quanto già attuato dalla Germania ed adoperandosi insieme alla stessa per l'applicazione di questa misura su tutti i mercati europei ed almeno occidentali) .

Tutte misure che se da un lato scoraggiano la speculazione,  in ogni caso chiedono un maggior contributo a chi ha ottenuto dei guadagni  senza un  particolare sforzo produttivo.

Si è sentito più volte in questi ultimi tempi accennare al tema della tassazione delle rendite finanziarie da parte sia del PD che del sindacato CGIL ,ma queste affermazioni non si sono poi tradotte né in proposte semplici ed articolate che mostrino con chiarezza il possibile maggiore introito per lo Stato, né hanno assunto il carattere della parola d'ordine politica adatta a creare un movimento d'opinione e di lotta sull'argomento.
Sicuramente la strada dell'emendamento parlamentare non è la sola da percorrere; insieme a questa vanno adottati tutti gli strumenti di mobilitazione e di diffusione adatte alla creazione di un movimento di opinione sul problema.
Non ci concentriamo in questo articolo sulla possibilità di agire anche su altri settori della rendita e/o addirittura sul patrimonio.
Scelte così importanti e radicali dovrebbero essere prese in considerazione solamente se ritenute indispensabili per il successo di un progetto politico importante di rinascita e sviluppo del Paese i cui termini programmatici non ci sembrano ancora presenti né tra le forze d'opposizione né di governo.



Roma, 7 giugno 2010               Giuseppe Ardizzone