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venerdì 25 luglio 2014

PD e democrazia partecipativa





 
Molti di noi sostengono che le possibilità offerte dalla rete non sostituiscono il processo elementare di delega democratica. La democrazia diretta non solo non è possibile a tutti livelli; ma, non è neanche utile ed efficace quando la stessa base riconosce la necessità di affidare ad un gruppo dirigente dei compiti diversi e più complessi.. Detto questo, tuttavia, non possiamo dimenticare che la tecnologia ci permette di migliorare il rapporto di partecipazione del cittadino alla vita politica.

Per il momento non mi butterei nel sentiero tortuoso dell'immaginazione di altre strutture istituzionali permeate dal WEB

Tornerei invece a qualcosa a noi più vicino e di cui stiamo già vivendo l'esperienza: l'utilizzo della Rete all'interno dei partiti.

Il PD è stato tra i primi a comprenderne le possibilità quando immaginò che i circoli di base potevano essere costituiti online, sul territorio o sul lavoro.Abbiamo visto che i circoli territoriali hanno cercato la possibilità di esprimersi anche sul web per cercare un più ampio contatto e discussione con i propri iscritti. Il processo di rappresentanza di questi Circoli continua per vari livelli territoriali, ma con modalità che favoriscono le "correnti" rispetto alla rappresentatività delle strutture di base. Dai Circoli territoriali si arriva comunque per vari passaggi sino all'Assemblea nazionale ed alla Direzione. Questo percorso diretto è negato invece sia ai Circoli online che a quelli di settore /lavoro. Viene anzi specificato che: il membro di un circolo online deve esprimere l'esercizio del suo diritto di rappresentanza indicando il Circolo territoriale dove intende esercitarlo.

Questo deve essere cambiato. Bisogna riconoscere l'originalità dei Circoli online e di quelli settoriali e dar loro opportuni percorsi rappresentativi.

Quello che a questo punto va discusso è il senso originale dei Circoli online, la loro possibile dimensione, il legame o meno con il territorio.

C'è chi pensa che, per la sua propria natura, non vi possa essere che un unico circolo online nazionale e che non avrebbero senso possibili duplicati. Se concettualmente il discorso può sembrare ineccepibile, tuttavia, penso che non superare un certo numero di partecipanti ad un circolo favorisca l'espressione del singolo. E' invece nel coordinamento dei diversi gruppi, nati anche con modalità diverse, che può formarsi una completa sintesi e rappresentanza. Penso quindi che, senza limitare o disciplinare eccessivamente la nascita dei circoli online, debba esserci,invece, una maggiore organizzazione nella formazione del Coordinamento degli stessi Circoli per creare un organismo nazionale valido per le esigenze del partito e all'interno del quale si possano poi individuare dei rappresentanti per l'Assemblea Nazionale.

Un altro punto che vorrei trattare è se sia utile o meno che un circolo online possa avere delle sezioni territoriali o locali. Non vedo in tal caso una reale controindicazione. Anche nel caso di lavoro nel territorio, in concomitanza con le organizzazioni locali del partito, il risultato non potrebbe che costituire un'esperienza positiva per tutti.

L'ultima questione che desidero affrontare è quella delle aree tematiche e dei forum di discussione nazionale per argomenti. Bisognerebbe valorizzarle opportunamente in una dialettica continua con le strutture organizzative ed i singoli militanti ,facendoli diventare dei veri cantieri di lavoro e di sostegno all'azione politica. Affidando responsabilità e contenuti organizzativi adeguati a tutti i livelli (uno staff tecnico aperto e diffuso che, tuttavia, non rinuncia ad indicare dei responsabili e delle guide capaci di individuare i punti fermi venuti fuori dal dibattito)

Concludendo, penso che i circoli online possano contribuire ad  essere una parte della risposta organizzativa a quello che può essere un modello di democrazia partecipativa all'interno dei partiti moderni.

Ritengo che il prossimo passo sia: costruire il processo che porta al Coordinamento dei Circoli online.

 

 


 

domenica 20 luglio 2014

ESPORTAZIONI E CRESCITA


 
La dinamica della bilancia commerciale   continua ad avere un andamento positivo. Il saldo delle partite commerciali, già attivo per tutto il 2013, continua ad essere soddisfacente anche, secondo i dati riportati da ISTAT, fino a tutto maggio 2014. In questo mese, il saldo commerciale è positivo (+3,7 miliardi) e si rileva una crescita delle esportazioni  rispetto al mese precedente del 2,2%. In particolare, si ha un saldo positivo sia nei confronti dei paesi extra Ue (+2,5 miliardi), sia con quelli Ue (+1,2 miliardi); mentre, i paesi verso cui si è avuto il maggior incremento delle esportazioni sono stati: Belgio (+16,9%), paesi EDA (+12,8%), Cina (+8,9%), Stati Uniti (+7,7%) e Germania (+5,5%).
Vi è stato, in particolare, un aumento delle vendite d'articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio, di macchinari e apparecchi n.c.a. verso paesi EDA e Stati Uniti, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, verso la Germania e d'autoveicoli verso gli Stati Uniti.
Riportiamo qui di seguito, per maggiore facilità di comprensione, una tabella riepilogativa dell'andamento delle esportazioni, importazioni e saldi della bilancia commerciale per settore d'attività economica (dati ISTAT)
           
Tabella 1 - Esportazioni, importazioni e saldi della bilancia commerciale, per settore di attività economica.
Maggio 2014
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
ESPORTAZIONI
IMPORTAZIONI
SALDI
Quote % (a)
Variazioni %
Quote % (a)
Variazioni %
Milioni di euro
Mag. 14
Gen.-Mag.14
Mag. 14
Gen.-Mag.14
 
 
Mag. 13
Gen.-Mag.13
Mag. 13
Gen.-Mag.13
Mag. 14
Gen.-Mag.14
A Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca
1,5
-9,2
-2,1
3,5
-2,6
-0,1
-681
-2.833
B Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere
0,3
-6,9
2,1
16,5
-1,8
-16,5
-4.436
-20.542
    061 Petrolio greggio
0,1
-48,4
-17,6
9,7
10,8
-13,7
-2.819
-12.294
   062 Gas naturale
0,0
-12,0
-20,0
5,6
-17,2
-22,2
-1.410
-6.950
C Prodotti delle attività manifatturiere
95,8
0,5
1,6
76,6
1,4
0,3
9.111
39.129
CA Prodotti alimentari, bevande e tabacco
7,0
0,3
2,3
7,8
1,8
3,6
-134
-563
CB Prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori
11,5
1,4
4,6
7,4
6,6
6,6
1.574
7.297
    13  Prodotti tessili
2,4
-2,4
3,8
1,7
2,6
6,7
396
1.302
   14 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
4,6
5,1
5,1
3,2
8,1
7,1
440
2.306
    15 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
4,6
0,9
4,6
2,5
8,1
6,0
738
3.688
CC Legno e prodotti in legno; carta e stampa
2,0
0,9
3,6
2,6
0,7
2,3
-125
-614
    16 Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
0,4
-2,0
5,5
0,8
7,5
8,4
-134
-618
    17+18 Carta e prodotti di carta; prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
1,6
1,6
3,2
1,8
-2,3
-0,4
9
3
CD Coke e prodotti petroliferi raffinati
4,2
-18,2
-14,6
3,4
7,6
-13,8
201
1.550
CE Sostanze e prodotti chimici
6,5
-0,8
0,6
9,6
-5,4
-3,4
-810
-3.999
CF Articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici
5,0
2,6
1,2
5,7
-9,8
-7,6
-28
-105
CG Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
6,0
0,6
3,6
3,3
1,2
5,8
1.100
4.936
   22 Articoli in gomma
3,6
-0,9
3,2
2,4
-0,5
4,2
512
2.392
   23 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
2,4
2,9
4,2
0,9
5,9
10,1
588
2.544
CH Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
11,7
0,4
-4,5
9,8
0,7
-2,5
871
3.613
CI Computer, apparecchi elettronici e ottici
3,1
-0,8
-5,1
6,2
-2,1
-5,7
-836
-4.003
CJ Apparecchi elettrici
5,2
-0,9
2,5
3,6
0,8
4,0
610
2.849
CK Macchine ed apparecchi n.c.a.
18,4
2,2
4,5
6,2
3,2
4,8
4.496
20.134
CL Mezzi di trasporto
9,5
2,6
6,2
8,2
11,9
5,1
1.112
3.354
291 Autoveicoli
3,5
5,6
11,2
5,1
19,8
11,3
-656
-2.383
292+293+30 Mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli)
6,0
1,2
3,4
3,1
-1,6
-4,7
1.768
5.738
CM Prodotti delle altre attività manifatturiere
5,6
5,0
5,8
2,9
7,6
8,1
1.080
4.680
31 Mobili
2,1
0,9
2,8
0,4
5,9
7,6
604
2.723
32 Articoli sportivi, giochi, preziosi, strum. musicali e medici e altri prodotti n.c.a.
3,5
7,5
7,7
2,5
8,0
8,2
476
1.956
D Energia elettrica, gas, vapore e aria             condizionata (c)
0,1
-37,5
-63,5
0,6
-17,4
-23,3
-104
-741
E Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento
0,4
-16,3
-21,7
1,3
1,3
-0,1
-304
-1.448
Altri prodotti n.c.a.
1,9
-6,0
-4,8
1,5
15,8
15,1
89
503
TOTALE
100,0
0,2
1,3
100,0
0,9
-2,5
3.676
14.070
 
 
 
 
Come si può osservare i maggiori incrementi del periodo risultano per le vendite d'articoli sportivi, giochi e preziosi (+7,5%), d'autoveicoli (+5,6%) e d'articoli d'abbigliamento (+5,1%). Se invece cerchiamo di osservare i dati dal punto di vista della composizione   interna delle nostre esportazioni possiamo notare come i settori principali siano:
-(CB) Prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori (11,5% del totale esportazioni).Presentano un incremento del 1,4% fra mag. 2013 e mag. 2014 ed un saldo positivo nel mese di maggio di 7,2 miliardi
-(CK) Macchine ed apparecchi nca (18,4%), incremento 2,2% mag13/mag14 saldo 20,1 miliardi
-(CL) Mezzi di trasporto (9,5%) incremento 2,6 % mag13/mag14 saldo 3,3 miliardi.Ildato è positivo nonostante il saldo negativo del settore autoveicoli.

- (CE+CF) art. farmaceutici e chimici (che insieme fanno ca. l'11,5%) ma presentano un incremento minimo ed un saldo negativo di ca 4 miliardi
-(CG) Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (6%) incremento 0,6% mag13/mag 14 ,saldo 4,9 miliardi.
-(CH) Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti ( 11,7%)  incremento 0,4% mag13/mag14 , saldo 3,6miliardi
-(CM) Prodotti delle altre attività manifatturiere( comprendente mobili , articoli sportivi , giochi , preziosi ecc) (5,6%) incremento 5% mag 13/mg14 saldo 4,6miliardi
Guardando questi dati ,la prima osservazione che possiamo fare è  che, nonostante il perdurare della crisi economica ,  dall'anno scorso la nostra bilancia commerciale è in attivo e,quest'anno , da gennaio a maggio, è stato consolidato un saldo  positivo per  ca. 14 miliardi. Al saldo positivo della bilancia commerciale per il 2013  si è aggiunto  il saldo attivo della differenza fra crediti e debiti relativa al settore  viaggi internazionali per turismo pari a  ca. 13 miliardi .
La seconda osservazione  è che il tasso di crescita delle nostre esportazioni, pur positivo, appare tuttavia modesto  anche rispetto al volume di sviluppo  dei mercati mondiali di  riferimento , Vi è quindi probabilmente un problema di complessiva competitività del nostro sistema economico. Ad esempio, i dati relativi all'indice di competitività basati sui prezzi alla produzione di  manufatti, presentati dalla Banca d'Italia all'interno dell'ultimo bollettino statistico, indicano una nostra distanza dai paesi  come Francia , Germania,Regno Unito , Stati uniti , Giappone , Corea del sud, Cina  che, fatto base 100 nel 1999, presentano tutti un miglioramento sotto quel parametro; mentre, noi peggioriamo,  portandoci a 102.
La terza osservazione  è che la composizione delle nostre  importazioni ed esportazioni lascia perplessi . Ci si chiede infatti cosa succederebbe in occasione di una ripresa significativa della domanda interna. Se ,in sostanza , il buon risultato della bilancia commerciale non sia frutto più della crisi del nostro potere d'acquisto che della nostra capacità di essere globalmente competitivi .
Appare  infatti come su troppi settori,  molto sensibili ad un aumento della domanda interna, siamo in una posizione di debolezza. Ad esempio, nei primi cinque mesi dell'anno, il saldo  relativo agli autoveicoli è stato negativo di 2,3miliardi e quello di (CI) Computer, apparecchi elettronici e ottici di ca. 4 miliardi. Il peso maggiormente negativo è stato quello relativo al settore Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere, comprendente  petrolio greggio e gas naturale  che presenta  un saldo negativo complessivo di 20,5miliardi. Altro punto negativo  è dato dal saldo di 1,4 miliardi relativo al trattamento rifiuti. Negativo anche il saldo  relativo ai prodotti alimentari . I prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca presentano un saldo negativo di 2,8 miliardi ; mentre i prodotti alimentari e tabacco presentano un saldo negativo di 563 milioni.Anche la nostra chimica sembra in difficoltà ed il saldo delle sostanze e prodotti chimici è negativo per  3,9miliardi.
Dovremmo pensare pertanto ad una ripresa della nostra economia con una maggiore presenza in questi settori ,guidata dalla ricerca e dall'innovazione oltre che da un'attenzione mirata a ridurre il peso della nostra dipendenza energetica dall'estero.
Se è dunque auspicabile l'obiettivo di mantenere in equilibrio nel tempo i nostri conti commerciali con l'estero per arrivare anche all'equilibrio della bilancia dei pagamenti sembra invece  più difficile , aumentare nel breve periodo , il surplus in nostro favore .. Si possono forse ottenere risultati maggiori potenziando la nostra complessiva competitività  riducendo pertanto la dipendenza dall'estero nei settori dei beni di consumo durevoli , nell'area energetica e potenziando ulteriormente il saldo già positivo ( ca. 13.MM a maggio 2014)  dei viaggi internazionali per turismo puntando  sullo sfruttamento commerciale del nostro patrimonio culturale e paesaggistico.
Non è certamente  sufficiente  solo una riduzione del costo del lavoro tout court; ma, sarà necessario un forte innalzamento del livello di ricerca ed innovazione del nostro paese, che incrementi in maniera significativa la produttività.La ripresa della nostra economia appare lenta e necessariamente fondata sulla mobilitazione di tutte le risorse  ( umane , tecnologiche e di capitale),sulla ripresa della domanda interna (che non si tramuti in uno squilibrio della bilancia commerciale e dei pagamenti) e sullo sviluppo delle nostre esportazioni .
In una situazione come quella della moneta unica non abbiamo neanche la possibilità di attestarci su di un equilibrio al ribasso, utilizzando la svalutazione monetaria per migliorare la nostra competitività interna ed esterna.
La svalutazione interna non è la soluzione e inoltre non può riguardare solo il lavoro operaio ma deve essere accompagnata da un'ampia redistribuzione delle ricchezze che consenta di non smobilizzare lo  Stato sociale ma semmai di cambiarlo rafforzandolo e consentendogli inoltre di dare un impulso formidabile al sistema educativo . alla ricerca e l'innovazione; oltre che al sostegno degli ammortizzatori sociali.Dobbiamo sostenere comunque il lavoro delle nuove generazioni : Le risorse immediate allo scopo possono venire solo da una redistribuzione delle ricchezze realizzata grazie allo strumento fiscale . E'  necessaria una maggiore progressività sui redditi ( includendovi anche quelli rivenienti dalla rendita immobiliare o finanziaria): ed  un attacco forte allo stock del debito pubblico con possibile contemporanea dismissione  del patrimonio ( si possono immaginare delle obbligazioni convertibili in quote di patrimonio pubblico, con sottoscrizione obbligatoria?).
L'obiettivo principe  è  quello d'incrementare la nostra competitività sia sul mercato interno che estero. Guai a tralasciare questo aspetto . La crescita e l'occupazione nascono da questa capacità. .