Pagine

martedì 8 luglio 2014

Sia fatta Giustizia



 

Nel corso di una recente conferenza stampa tenutasi a fine giugno, al termine di un consiglio dei ministri, Il Premier Matteo Renzi ha presentato i 12 punti guida di un'urgente riforma della giustizia che, al di là di quelle che possono essere le differenze di natura ideologica, è desiderata dalla maggioranza degli Italiani.
Una riforma della giustizia che ponga fine all'esperienza d'illegalità diffusa e di difficoltà a difendere i diritti della persona e dell'impresa che, sempre più spesso, condiziona la nostra convivenza sociale e l'intero sistema economico. E', infatti, ormai evidente come questi aspetti contribuiscano, in maniera rilevante, ad allontanare dal nostro Paese le occasioni d'investimento estero e rappresentino una delle condizioni del progressivo declino dell'economia italiana.
L'illegalità diffusa permette l'affermarsi di atteggiamenti e di comportamenti che mortificano il merito ed, alla fine, minano la qualità produttiva del nostro Paese. D'altra parte, l'esperienza dell'impunità dell'azione illegale disorienta e scoraggia tutti coloro che svolgono un'attività produttiva e che spesso ne sono vittime dirette o in qualche modo coinvolte.
Il Governo Renzi desidera procedere in tempi rapidi a questa riforma, sollecitando altresì lo strumento della partecipazione all'elaborazione delle idee.Il Premier Renzi ha, infatti, chiesto che sui 12 punti della riforma si apra per la durata di due mesi, fino al primo settembre, una consultazione "la più estesa possibile".
"Per due mesi vogliamo discutere della giustizia in modo non ideologico, sarà una discussione la più filosofica, concettuale e astratta prima di approvare la riforma per coinvolgere l'Italia su questo tema".
Tutti possono inviare i suggerimenti al governo, scrivendo all'indirizzo email rivoluzione@governo.it
Non si può non sottolineare con soddisfazione il metodo dell'apertura e della consultazione pubblica adottata da questo Governo; mentre, ci sembra che sia sottovalutata questa possibilità all'interno dei partiti che dovrebbero essere, invece, gli strumenti principali dell'elaborazione, del confronto e trasmissione delle idee e delle esperienze fra base e vertice. Sarebbe augurabile, infatti, che, ad esempio, funzionassero meglio, specie all'interno di un partito come quello democratico, i Forum tematici o l'utilizzo delle realtà online, facendo in modo che il dibattito coinvolgesse realmente il maggior numero di persone e avesse poi una reale incidenza sull'elaborazione dei contenuti e delle piattaforme del partito.Altrimenti, la partecipazione diventa solo l'ascolto delle osservazioni della piazza da parte del Leader, che poi provvede ad elaborarle con il proprio staff di tecnici.
Certo, meglio che non ascoltare del tutto le richieste delle persone; ma, oggi, grazie alla Rete, le possibilità della democrazia partecipativa, anche per quanto riguarda il tema dell'elaborazione dei contenuti, sono probabilmente più ampie.
Quali sono i dodici punti su cui verte la riforma?
1)      2) il primo ed il secondo punto riguardano la riduzione dei tempi della Giustizia civile ed il dimezzamento dell'attuale arretrato, stimato in ca. oltre cinque milioni e duecentomila cause. Grazie all'introduzione del processo telematico, l'obiettivo è di arrivare alla sentenza di primo grado entro un anno.

3) Corsia preferenziale per le imprese e le famiglie. L'idea è di dare priorità alla domanda di giustizia avanzata da famiglie ed imprese, potenziando, ad esempio, il Tribunale delle imprese, al quale potrebbero essere assegnate anche le cause che coinvolgono le società di persone e quelle di concorrenza sleale. Per il resto, si pensa d'istituire un Tribunale dedicato al diritto di famiglia che potrebbe occuparsi anche di molte controversie sul tema del «diritto della persona».
4)5) CSM: più carriera per merito e non grazie all'"appartenenza " a determinate correnti. Con la frase " chi giudica non nomina, chi nomina non giudica" Renzi ha poi espresso, in conferenza stampa, la necessità che sia realizzato uno sdoppiamento delle funzioni dell'organo di autogoverno della magistratura. Da un lato, un organismo che proceda alla nomina; dall'altro, un secondo, che ne valuti la prestazione lavorativa.

6) Responsabilità civile dei magistrati sul modello europeo. Oggetto di ripensamento saranno, in particolare, i meccanismi di filtro e di rivalsa dello Stato

7) Riforma del disciplinare delle magistrature speciali (amministrativa e contabile)
8) Norme contro la criminalità economica (falso in bilancio, autoriciclaggio)
9) Accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione con l'obiettivo di evitare che si arrivi alla decadenza per i termini.

10) Intercettazioni (diritto all'informazione e tutela della privacy). Il Governo auspica un sistema che non pregiudichi le indagini e non impedisca l'utilizzo delle intercettazioni per le indagini ma tuteli la privacy di chi ne è coinvolto indirettamente

11) Informatizzazione integrale del sistema giudiziario
12) Riqualificazione del personale amministrativo. Tra gli obiettivi del Governo è non solo la riqualificazione del personale amministrativo degli uffici giudiziari per valorizzarne le competenze, ma anche quello di colmare le lacune di organico esistente.
 
L'obiettivo è ambizioso e condivisibile sia nell'impianto complessivo, sia nella tempistica prevista per la sua realizzazione. Si può pensare che una riforma della giustizia di questa portata possa essere uno dei cardini della ripresa morale, civile ed economica del nostro paese.
L'unico punto su cui soffermerei maggiormente l'attenzione, considerata la disponibilità all'ascolto delle idee espressa dal Governo, è quello relativo all'accelerazione del processo penale. Sarebbe forse utile, a questo punto, pensare una buona volta a rendere immediatamente esecutive le sentenze ( tranne in qualche caso particolare ) già a partire dal primo grado di giudizio.
La seconda questione su cui bisognerebbe iniziare una profonda riflessione ( non fa parte dei dodici punti evidenziati dal governo ) è relativa all'ordinamento penitenziario. Oggi, questo è un sistema complesso e lo sconto della pena si articola principalmente fra misure privative e limitative della libertà. Ne deriva un sistema articolato e complesso del quale il carcere è solo un aspetto, comprendendo anche le misure alternative alla detenzione ed un area penale esterna. L'obiettivo è non solo quello dello sconto della pena ma anche di dare vita ad interventi tesi a formare o a consolidare, nelle persone detenute, le attitudini sociali e civili, ai fini della loro risocializzazione..Fermi restando questi obiettivi, tuttavia, andrebbe affermato l'obbligo per tutti della prestazione di un lavoro manuale come cardine della vita carceraria o di qualunque altra forma semidetentiva. Il lavoro manuale dovrebbe essere la prima vera base di partenza per qualsiasi ipotesi di pena e di risocializzazione del detenuto, accoppiandolo a quello della privazione della libertà.Il lavoro è sempre la prima forma di rieducazione alla socialità e, d'altra parte, ho l'impressione che sia una cosa delle cose più temute ed avversate da chi preferisce il delinquere.
Questi suggerimenti potrebbero forse contribuire a realizzare quella vittoria sull'illegalità diffusa e la corruzione che è l'obiettivo della riforma della giustizia del Governo Renzi.
 
 

Nessun commento:

Posta un commento