Mi sembra che la questione che ci appassiona sia : come fare a partecipare e contare in modo nuovo all'interno del PD ?
Come fare cioè ad intervenire nella formazione della linea politica e culturale di questo partito?
Certo, come sempre, la risposta più ovvia è quella di fare un percorso di avvicinamento ai circoli,passare qualche anno cercando di ottenere un ruolo dirigente, assumere responsabilità maggiori e partecipare al dibattito interno al partito incidendo sulla formazione della linea politica.
In quel momento ci accorgeremmo che sulla linea politica del partito incidono con altrettanta se non maggiore importanza autorevoli giornalisti, contenuti espressi nel corso di dibattiti televisivi , libri e opere di intellettuali, idee espresse da sindacalisti ecc ecc, ecc. che operano ben al di fuori dei canali tradizionali di discussione e organizzazione del partito. D'altra parte, le possibilità della tecnologia e la diffusione veloce delle idee su internet rendono ormai obsoleto considerare la partecipazione tradizionale alla politica come la sola possibile.
Se torniamo quindi all'inizio del percorso, la strada della partecipazione al circolo è una delle tante possibili ma non l'unica; anzi, forse è la meno ambita per la maggior parte delle persone comuni.
Diventa importante solo per un intervento sul territorio: è li infatti che é più facile trovare ed organizzare persone interessate a partecipare ai problemi della comunità territoriale a cui appartengono.
Qualche anno fa una seconda strada naturale per chi voleva partecipare attivamente alla vita del partito erano le sezioni tematiche ( ad es. nel Pci ed anche nel Ds) a cui bisognerebbe tornare a dare più importanza. Questi circoli dovrebbero nascere attorno a figure professionali e/o ambienti di lavoro per permettere un dibattito ed un riconoscimento dei partecipanti a partire dalla propria specificità professionale e con un approccio che è politico e quindi completamente diverso da quello sindacale. Penso a circoli del settore comunicazione, credito e assicurazioni, piccola impresa, scuola e pubblica amministrazione ecc.
La terza gamba del dibattito dovrebbe partire dall'utilizzo degli strumenti di comunicazione di massa che oggi sono assolutamente interattivi. E' questa la novità rispetto al passato in cui lo spettatore era passivo. Oggi l'interlocutore vuole essere attivo e partecipare.
E veniamo alle possibilità del ns. network : leggendo i post pubblicati si trovano molti spunti interessanti ed un bisogno vero di partecipazione e comunicazione. Vi è inoltre una diffusa insoddisfazione nei confronti del modo di essere, di rappresentarsi e di comunicare del PD oltre che della sua linea politica. Si vorrebbe poter contare di più ed essere ascoltati. In assenza di un dialogo di qualunque tipo con la struttura dirigente si sviluppa il desiderio di protesta e di organizzazione alternativa. Tutto legittimo, ma desidero porre un elemento di riflessione: Internet da a tutti la possibilità bene o male di esprimersi ma vi sono alcuni problemi:
a) Può capitare che quello che si dice scompaia nella voragine del pubblicato
b) Non è detto che quello che viene pubblicato ed anche condiviso da un gruppo di persone sia effettivamente interessante per altre o addirittura utile per una organizzazione politica.
c) Non è detto che quello che si scrive sia attendibile o vero
In sostanza per poter partecipare in maniera significativa bisogna che esistano degli strumenti di verifica dei contenuti e di diffusione degli stessi.
Se una struttura è fondata sulla diffusione e l'attenzione dei contenuti e delle idee su Internet il risultato sarà positivo e la diffusione geometrica ( ved ad es. il blog di Beppe Grillo, il Popolo viola ecc.ecc.)
Se al contrario non vi è una effettiva predisposizione della struttura organizzativa a valorizzare e ricercare nuovi contenuti e collaboratori sui blog e sul network il processo non decolla. Vi è inoltre un problema di gestione e di democrazia : Chi decide di dare rilievo ad un intervento ? secondo quali criteri? Almeno dovrebbero essere conosciuti e trasparenti!
La mia impressione è che attualmente ci troviamo in una fase del tutto primitiva dell'utilizzo dello strumento. Forse l'unica possibilità esistente per ottenere ascolto è concentrarsi su di un tema, verificare se lo stesso può essere un momento di aggregazione e mobilitazione dei partecipanti al network, chiedere a tutti di fare opera di diffusione e propaganda e su questa base cercare di ottenere una risposta operativa della redazione e della struttura dirigente del partito. Se la risposta non arrivasse non rimarrebbe che cercare di ottenere tanti di quei consensi in rete da rendere improcrastinabile per il partito di prendere in considerazione il progetto.
Faccio a questo punto una proposta che vi prego di considerare solo tale anche se per me è assolutamente prioritaria:
- Mettere al primo posto dell'attività politica del PD la lotta per la risoluzione del problema del precariato e della disoccupazione giovanile con la modifica legislativa degli attuali contratti di lavoro- Chiedo su questo punto l'aiuto del prof. Pietro Ichino che ha già presentato un progetto in merito ( flexsecurity) e dei dirigenti delle organizzazioni sindacali .
Roma 5 luglio 2010 Giuseppe Ardizzone
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