Forse il principale problema presente nell'attuale società italiana è che gran parte dei posti di lavoro sono precari , marginali , a tempo parziale ecc. ecc.
Di questo fenomeno sono maggiormente interessate le giovani generazioni, con i conseguenti problemi sociali che vanno dalla loro difficoltà di distaccarsi dalla famiglia d'origine fino alla crisi della natalità , al ritorno della forte emigrazione giovanile , al sostanziale sperpero e sottoutilizzazione delle loro competenze, alla difficoltà di pensare ad un possibile congruo futuro pensionistico .
Questa massa di persone è sostanzialmente sola e disorganizzata all'interno di un mercato sempre più difficile ed incapace di valorizzare efficacemente il fattore lavoro ( pur con i problemi di formazione esistenti) .
Si osserva una grande debolezza della capacità sindacale di organizzare e difendere questi lavoratori ed i loro diritti. Questo, principalmente perchè la loro azione è rimasta concentrata nella rappresentanza dei lavoratori stabili occupati a tempo indeterminato e con tutele come l'art 18 .
Non se ne esce senza un grande patto fra le giovani generazioni e gli occupati stabili tramite un grande sforzo e la trasformazione del ruolo del sindacato. Prima ancora di una nuova rappresentanza politica manca una capacità organizzativa del fattore lavoro in grado di contrattare le condizioni di lavoro anche per chi non è tutelato , per chi è precario e marginale.
Solo attraverso l'organizzazione di queste forze e della loro rappresentanza si potranno individuare gli obiettivi di lotta e le richieste da inoltrare alle forze politiche per arrivare al miglioramento delle condizioni generali del lavoro e ridurne drasticamente l'utilizzo improprio .
E' molto difficile tutto questo, ma se i lavoratori occupati a tempo indeterminato inserissero nelle loro piattaforme e scioperassero, ad esempio, per portare avanti obiettivi di lotta a favore dei precari , contro l'uso improprio delle partite Iva ecc ecc. questo processo potrebbe essere avviato.
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