Nella storia passata, durante i grandi cambiamenti epocali, nei periodi
di transizione, vi sono stati momenti di grande libertà personale perché i
valori ed i vincoli comportamentali perdono la loro forza condizionante,
lasciando ampi margini d’azione.
Allo stesso tempo, si perdono i valori di riferimento, le regole morali che sono alla base della cultura sociale.
Entra in crisi la stessa solidarietà ed il senso della convivenza civile,
privata di valori di riferimento condivisi ed accettati. Nei momenti di
passaggio, mentre da un lato si pensa di poter provare qualsiasi nuova
esperienza, dall’altro si ha paura di tutto e soprattutto di assumersi la
responsabilità del futuro. Sia strettamente personale come può essere quello
d’impegnarsi in un rapporto d’amore, di paternità o di maternità, sia quello
professionale o di prefigurazione di una nuova società.
In una situazione così incerta, è preferibile seguire la china, vivere
alla giornata ed ascoltare le suggestioni che altri mettono in campo. Ascoltarle,
verificarle e semmai, valutarne successivamente la forza e la bontà. Il
relativismo e la sfiducia sono gli aspetti negativi della giusta necessità di
verifica ed analisi della realtà.
Il pensiero unico “mainstream”, pur non essendo mai ufficialmente affermato
è tuttavia, di fatto, pienamente condiviso e con esso si diffonde una
sottomessa rinuncia alla speranza di nuovi possibili equilibri, frutto di nuovi
assetti sociali e di nuove credenze.
Il tempo non usa mezzi termini ed, in assenza di un quadro potente di
cambiamento, porta inevitabilmente all’acuirsi delle tensioni, delle paure,
dello scontro di posizione per riuscire a mantenere quel livello di vita che si
pensa possa essere in pericolo.
La tendenza naturale e generale al risparmio di energia può portarci,
in prima battuta, ad evitare il cambiamento ritenuto troppo difficile, incerto , oneroso ed a tratti irrealizzabile; eppure,
quello che viene percepito come più evidente e reale è solo un equilibrio
fondato su riferimenti ormai incapaci di
cogliere le nuove problematiche presenti.
L’innovazione, al contrario, nasce sempre dalla contaminazione di
diverse culture e gruppi sociali e ne rappresenta una nuova sintesi, un
progresso dei termini di riferimento capace di rispondere in maniera più
efficace alle nuove problematiche presenti.
E questa la sfida dei nostri tempi- I partiti politici privi ormai da
tempo dei riferimenti ideologici del novecento sono stati indotti a negare il
peso, la necessità e l’utilità di avere delle ideologie a sostegno della propria esistenza anche perché quelle
ideologie erano sorpassate dai tempi .
E’ molto più difficile, oggi, ritornare ad esplorare il futuro e su
quella base trovare un supporto razionale , ideologico e culturale della
propria azione sociale e politica; ma. è questa la priorità del nostro tempo.
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