Il programma elettorale del PD,
presentato recentemente a Bologna, si
muove indubbiamente con contenuti di qualità importanti e presenta un quadro
prospettico della società italiana auspicabile. Si eleva nettamente ,inoltre, per
i contenuti, la concretezza e precisione
delle sue proposte all’interno del
panorama presentato dai programmi degli
altri raggruppamenti politici.
In particolare, mi sembra
importante la centralità posta nei confronti della non autosufficienza, con il sostegno
economico, i servizi di cura e l'investimento sull’autonomia delle persone
inabili o con problemi di marginalità.
La rivendicazione della volontà
di continuare un percorso virtuoso di modernizzazione della Pubblica
Amministrazione , puntando sulla digitalizzazione, su maggiori competenze ,su
minori controlli preventivi e maggiori verifiche sui risultati . Il turn over
verrà completamente effettuato e ciò comporterà nuovi 450.000 posti di lavoro
in cinque anni.
La volontà esplicita verso un
impegno costruttivo in Europa e la prospettiva a far rientrare il rapporto
debito PIL al 100% .
L’ impegno preciso per lo sviluppo
dell'innovazione e della cultura in tutta la sfera produttiva, ma anche in
tutti i settori della nostra economia, rilanciando opportunamente anche il
Mezzogiorno . Particolare attenzione verso il settore scolastico, l'università e la
ricerca con una maggiore valorizzazione degli ITS. La valorizzazione del nostro
grande patrimonio culturale
Sulla questione lavoro vi sono a mio parere dei punti molto
importanti che riassumerei nei seguenti:
a)istituzione del salario minimo legale, a garanzia generale del lavoratore di ogni settore .e soprattutto di quelli più marginali e precari
a)istituzione del salario minimo legale, a garanzia generale del lavoratore di ogni settore .e soprattutto di quelli più marginali e precari
2)Riduzione del cuneo fiscale sul
lavoro a tempo indeterminato, con l'obiettivo di portare il costo dei contributi al 29% rispetto al 33% di
oggi. La riduzione del cuneo contributivo sarà fiscalizzata per salvaguardare
le pensioni future.
3) Introduzione di una buonuscita
compensatoria, come avviene in altri paesi europei, che l’impresa dovrà pagare
a un lavoratore che non viene stabilizzato, in maniera proporzionale alla
durata cumulata dei contratti temporanei che ha avuto.
4) tutela del lavoro autonomo con
l'estensione della misura degli 80 euro alle partite IVA nella stessa fascia di
reddito . C'è poi l'impegno ad abolire la doppia tassazione sui contributi
pagati dai professionisti e aumentare le tutele di welfare allargato offerte
dalla gestione separata e dalle casse previdenziali. Anche i lavoratori
autonomi con significativi cali di reddito devono poter usufruire di
ammortizzatori sociali, per far fronte alle difficoltà. Si vuole inoltre creare
un modello di società tra professionisti conveniente e competitivo, per
favorire la specializzazione e l’aggregazione professionale.
Già , tuttavia , rispetto a
questa misura , sarebbe stato molto più
semplice e, forse, avrebbe avuto una maggiore forza comunicativa una proposta per
l'esenzione fiscale definitiva per i redditi
inferiori ad un certo importo annuale, finendola una volta per tutte con la
parola d'ordine degli 80 euro.
Ad esempio, l’innalzamento del limite di
reddito per l’esenzione fiscale fino ai dodici/quindicimila
euro annui
Dove non sono completamente
d'accordo è poi sulle misure che costeranno ca. 9/10MM a sostegno della
famiglia.
C'è bisogno sicuramente di lavoro e, quando non c'è, di misure di sostegno alla disoccupazione che non abbandonino il lavoratore prima che riesca a trovare nuovo lavoro. Questo dovrebbe essere un punto centrale delle moderne società: un polmone di lavoro che, da un lato permetta alle aziende la necessaria mobilità ed elasticità, ma che garantisca alla persona, al lavoratore, di rimanere un cittadino ed una persona attiva che non debba interrompere il suo percorso di vita. Semmai, l’accesso e la durata di questo polmone dovrebbe essere aperto anche a nuove figure come quelle dei lavoratori autonomi e dilatato nel tempo fino all’ottenimento di una nuova occupazione. Questo concetto è purtroppo sottovalutato nel programma. Immagino che se questi dieci miliardi di risorse venissero spostati tutti sul sostegno alla disoccupazione, le prospettive delle persone ed anche la loro disponibilità verso la genitorialità sarebbero maggiori. Questo polmone di elasticità dovrebbe inoltre essere unito alla prestazione di lavoro socialmente utile per tutto il periodo del sussidio e fino alla nuova occupazione.
C'è bisogno sicuramente di lavoro e, quando non c'è, di misure di sostegno alla disoccupazione che non abbandonino il lavoratore prima che riesca a trovare nuovo lavoro. Questo dovrebbe essere un punto centrale delle moderne società: un polmone di lavoro che, da un lato permetta alle aziende la necessaria mobilità ed elasticità, ma che garantisca alla persona, al lavoratore, di rimanere un cittadino ed una persona attiva che non debba interrompere il suo percorso di vita. Semmai, l’accesso e la durata di questo polmone dovrebbe essere aperto anche a nuove figure come quelle dei lavoratori autonomi e dilatato nel tempo fino all’ottenimento di una nuova occupazione. Questo concetto è purtroppo sottovalutato nel programma. Immagino che se questi dieci miliardi di risorse venissero spostati tutti sul sostegno alla disoccupazione, le prospettive delle persone ed anche la loro disponibilità verso la genitorialità sarebbero maggiori. Questo polmone di elasticità dovrebbe inoltre essere unito alla prestazione di lavoro socialmente utile per tutto il periodo del sussidio e fino alla nuova occupazione.
E’ giusto pensare ad un aiuto per il pagamento
dell’affitto casa per i giovani; ma, non sarebbe ancora più giusto ritornare a potenziare
una politica sociale per la casa A
partire dai più poveri?
Ogni cittadino italiano desidera
poter pensare ad un presente e ad un futuro che abbia le caratteristiche della
sicurezza e dell’opportunità.
Sicurezza che, comunque vada, non
sarà lasciato solo né di fronte alla violenza
e l’ingiustizia, nè di fronte ai periodi difficili legati alla perdita del
lavoro, né di fronte a problemi gravi di salute e/o inabilità e marginalità.
L’attualità del welfare è oggi,
di fronte ai mutamenti della globalizzazione, della digitalizzazione e della
flessibilità, forse ancora più importante
che nel passato e deve dare la
possibilità ad ogni cittadino di fare
sempre parte della collettività a cui appartiene.
La seconda grande speranza di
ogni persona è di avere l’opportunità di crescere, di migliorare, di realizzare
i propri obiettivi, di essere valorizzato per ciò che merita e per cui è stato
utile. Professionalità ed impegno devono essere premiati a cominciare dalla Pubblica
Amministrazione.
Questi due fattori sono alla base
di una sana convivenza sociale. E’ in questa cornice che i giovani potranno tornare a sognare il proprio futuro
, costruire dei validi rapporti di
coppia e mettere al mondo delle nuove vite.
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