Pagine

sabato 24 febbraio 2018

L'IMMAGINAZIONE AL POTERE




Tanti, troppi segnali ci mostrano l’esaurimento , la fine  della spinta emotiva ed ideale di quella generazione , nata alla fine della seconda guerra mondiale, che fu chiamata dei “ Baby boomers”.

Una generazione nata dopo la guerra e che, fino ad oggi, ne è stata sostanzialmente risparmiata, godendo nel frattempo i benefici di uno dei più lunghi periodi di espansione economica e di benessere della storia umana.

È stata una generazione che ha sognato un nuovo modo di vita , che ha creduto nel cambiamento sostanziale  dello sviluppo in senso egualitario e transnazionale, pacifista e libertaria, ma che oggi sembra incapace di avere ancora qualcosa da dire nei confronti dello scenario successivo alla grande crisi finanziaria economica globale  iniziata nel 2007/2008.

La globalizzazione economica, che era stata un’opportunità di sviluppo per i paesi emergenti e un miglioramento delle possibilità  di consumo  a prezzi più bassi, si è trasformata lentamente  nell’imputato principale responsabile di un progressivo ritorno alla guerra commerciale  ed al sovranismo nazionale.
I livelli d’ineguaglianza sono aumentati, insieme alla concentrazione delle ricchezze in un sempre minor numero di famiglie.
Lo stesso sviluppo dell’economia digitale, invece di rappresentare una grande opportunità di sviluppo globale, accompagnato da un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro e di vita per tutti, rischia di essere utilizzato    per un ulteriore sfruttamento,  con relativa perdita di posti di lavoro e l’aumento della sottoccupazione e del precariato.

Gridavamo “l’immaginazione al potere” ed adesso non sappiamo neanche di cosa stiamo parlando . Abbiamo lasciato incompiute tutte le rivoluzioni iniziate per il cambiamento e l’innovazione  nei diversi settori  lasciando che se ne appropriassero gli opportunisti , snaturando il segno del cambiamento, in modo che alla fine regnasse il più grande disordine  e la più colpevole inefficienza.
Abbiamo rivendicato la dignità di ogni essere umano ed il rispetto per la persona e piano piano abbiamo permesso che la giusta meritocrazia venisse scambiata per principio di prestazione in base a cui giudicare il valore delle persone ed il loro diritto al rispetto sociale.
I nostri figli si dibattono attorno a questi concetti sentendosi sempre inadeguati rispetto alle richieste sociali che sentono incombere su di loro.
Stiamo perdendo quei margini di solidarietà sociale che erano stati conquistati per ritrovarci pian piano a difendere con le unghie e con i denti il nostro lembo di terra.

Dove sono  le nostre speranze?
Dove sono le nostre canzoni ,i nostri amori, le nostre manifestazioni , i nostri concerti , i nostri artisti , i nostri film , i nostri progetti, i valori per cui abbiamo combattuto?

Il nuovo Medio Evo è già alle porte; anzi, un tardo Medio Evo , un ‘età di mezzo in cui non sappiamo ancora raccapezzarci, dopo aver perso tutte le nostre ideologie , le religioni , le fedi senza averne ancora costruite altre.

Crediamo di essere estremamente liberi ed invece siamo solamente confusi!
Siamo liberi, è vero, di poter reinventare  tutto se solo ne fossimo capaci; ma, non riusciamo neanche a parlarne insieme!

La nuova civiltà mostra già i suoi segni .Parliamo  tramite il computer e lo smartphone e spesso, per strada,  sembriamo tanti fantasmi persi ognuno davanti al suo piccolo schermo. Sempre più incapaci di ammirare la natura che ci circonda, ma ammaliati dall’immagine che, lontana migliaia di chilometri, ci giunge sullo schermo.Eppure, tutto questo rappresenta una grande opportunità che ci permette di superare i limiti del tempo e dello spazio se solo l’equilibrio ci permettesse di dominarla.
 Nuove tecnologie sono già alle porte  e modificano l’assetto lavorativo, ma nulla ci garantisce, come sempre, che questo rappresenterà una reale opportunità  di miglioramento per tutti. Questo dipende solo da noi e mai da nessuna tecnologia, che anzi, forse, amplifica il dilemma morale.

Milioni di affamati vanno in giro per il mondo e spesso non ci basta solo la loro miseria , ma pretendiamo anche il loro controllo ed  il pieno asservimento
.
Superbi stronzi, abbiamo pensato che gli schiavi fossero il retaggio di civiltà inferiori!

Abbiamo affermato  che mai più avremmo assistito a persecuzioni e lager; come se la stupidità , la ferocia , l’egoismo , la paura fossero superabili  dall’intera società all’interno del divenire storico e non dipendessero invece ogni secondo dalle nostre scelte e dal nostro impegno.

Non ho paura del domani, ma non penso neanche che ci porti inevitabilmente un  mondo migliore!

Parliamoci l’un l’altro , guardiamo insieme il nostro passato e cerchiamo umilmente di considerare con rispetto quello che di buono  ci è stato tramandato ed abbiamo fatto o cercato di fare.
Riprendiamo le fila del discorso con pazienza e mettiamoci al lavoro ed al servizio delle nuove generazioni offrendo loro quello che può essere utile della nostra esperienza. Ascoltiamo i nostri figli, stiamo accanto a loro e cerchiamo di tenere  sempre un piccolo posto nel nostro cuore per le ragioni dell’altro , del più umile, dell’inascoltato.

Nessun commento:

Posta un commento