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venerdì 2 marzo 2018

Completare la Flexsecurity


Il mancato  completamento della Flexsecurity  rappresenta il tallone d'Achille del movimento progressista sul tema del lavoro   sia nei confronti  della sinistra estrema, che vorrebbe ritornare all'art 18 , sia del M5S  con la sua proposta del reddito di cittadinanza, sia  di chi crede ,come la destra, che tutto dipenda unicamente dal dirottare le risorse dallo Stato al privato per ottenere una crescita economica  capace  di dare lavoro a tutti, senza poi vedere i limiti di un mercato totalmente libero. 
 Ci vogliono risorse aggiuntive che in  parte possono venire dal ridimensionamento della spesa pubblica  in settori razionalizzabili con l'utilizzo del digitale, in parte hanno bisogno di un periodo eccezionale  di maggiori entrate fiscali. Gli ultimi dati ISTAT parlano di ca tre milioni di disoccupati in Italia . Ci vogliono almeno ca 30/40MM di maggiori risorse annue stabili aggiuntive per affrontare il problema in maniera compiuta.
 La mia impressione è che nelle situazioni eccezionali occorrano misure eccezionali, ma la maggior parte della popolazione  tenda a voltare le spalle. C'è sempre un buon motivo per rimandare il problema: l'inefficienza , l'ingiustizia , l'evasione fiscale , la criminalità , la casta politica, ecc ecc. Vi è una totale sfiducia nella " Cosa" pubblica  e lo slogan che accomuna tutti sembra essere quello della  " riduzione fiscale " generalizzata, quando, invece, andrebbe perseguita esclusivamente quella del  cuneo fiscale sul lavoro. 
Manca soprattutto la credibilità e la forza di un gruppo politico che sappia galvanizzare gli animi  suscitando  un movimento collettivo di ripresa del nostro paese.
Il primo punto è il lavoro e la sicurezza sociale . Il secondo punto è la sicurezza sociale e il lavoro .
Le risorse necessarie  sappiamo tutti da dove possono e devono venire, non certo da un maggiore squilibrio dei conti e del debito pubblico. Per esemplificare diciamo che  le risorse aggiuntive necessarie possono venire dalla maggiore progressività fiscale sui redditi IRPEF elevati , la reintroduzione della tassa sulla prima casa, una maggiore tassazione sui consumi ( con opportuna selezione ), la capacità di completare il percorso di tassazione sulle grandi compagnie del WEB , una  maggiore  tassazione progressiva sulle ricchezze finanziarie, forse anche una revisione di tutte le cedolari e tassazioni secche: dai fitti , ai dividendi ecc. ecc. ecc.
 Tutte cose che si possono e si devono fare.
E' indispensabile per il futuro della nostra società che esista un  sussidio di disoccupazione che accompagni il lavoratore per tutto il periodo necessario al reinserimento in un nuovo posto di lavoro. Esso deve essere unito ad  un percorso di ricollocamento e dall'utilizzo in  lavori socialmente utili che andrebbero coordinati fra il  livello centrale e quello locale. Quando si pensa a lavori socialmente utili  è bene non riferirsi, inoltre,  a lavori improduttivi o marginali ; ma, al contrario , produttivi di ricchezza per la collettività. Per questo ritengo necessario che si apra un ampio dibattito su questo punto e su come vada gestito e coordinato. Con quali progettualità , quali obiettivi misurabili e quali responsabilità. 
Procedere  su questi punti significa anche porre dei limiti  reali al dilagare dei rapporti di lavoro precario e marginale. E' utile tra l'altro la proposta dell'introduzione del salario minimo legale ed aggiungerei che questa dovrebbe essere applicata con una maggiorazione  di costo di  un terzo nel caso di lavoro precario ed a tempo determinato.  
Fatto questo, si è appena cominciato, perché è necessario  che l'amministrazione pubblica sia complessivamente più produttiva e meritocratica  e che ogni euro speso produca un adeguato maggior ritorno economico. Bisogna procedere quindi,al completamento rapido di tutte le riforme strutturali, semplificazione burocratica e sicurezza sociale. 
Mi auguro che, a partire dal dopo elezioni, si cominci a ragionare velocemente su questi punti e che il Partito Democratico assuma la guida di questo processo.

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