I tempi difficili che stiamo
vivendo a causa dell’esplosione della
pandemia causata dal Coronavirus Covid-19 ci portano tutti a chiederci se il senso del nostro cammino vada nella
direzione migliore.
Ci chiediamo se le nostre
organizzazioni sociali rispondano veramente ai nostri bisogni. Compariamo fra
loro le varie ideologie che hanno guidato i popoli nel corso della storia
passata e presente , Cerchiamo una soluzione definitiva ai nostri problemi ed
una strada o una soluzione da seguire con nuova fede.
C’è chi si preoccupa di far
ripartire al più presto il sistema economico
mondiale, oggetto probabilmente di una grave depressione, sottolineando la necessità della creazione di
maggiore ricchezza come base per la risoluzione di tutti gli altri problemi
sociali. C’è chi contesta tutto questo,
richiamando alla necessità di cogliere l’occasione ‘per rifondare le nostre
società sull’obiettivo di una “ decrescita felice”. Chi ancora sottolinea l’importanza
di
uno sviluppo ecologico e di una maggiore eguaglianza sociale e mondiale.
Credo che ,comunque, per affrontare i tempi difficili che viviamo, prima che di decrescita
felice, povertà, incremento spasmodico della ricchezza o di tutte le altre
soluzioni proposte avremmo bisogno tutti soprattutto di equilibrio.
Bisogno di verità , di bellezza e
di conoscenza.
All’interno di tutto questo, la
soddisfazione fisica e mentale non è per niente un aspetto da disprezzare; anzi,
è una molla indispensabile che guida il
nostro istinto di sopravvivenza spingendoci verso il raggiungimento di un’esistenza
piena di vita; tuttavia , è anche vero che comprendere come tutto questo debba
essere realizzato in equilibrio nei confronti del nostro rapporto con la natura
e con le altre persone sia indispensabile.
Non credo che esistano soluzioni
predisposte e/o programmate che ci salvino dal dilemma e dalle contraddizioni presenti dall’origine del mondo all’interno
dell’essere umano e della società in cui vive.
Il dilemma fra paura e coraggio, tra morte e vita con tutto quello che ne consegue
in termini di violenza fisica e mentale, danni psicologici , sociologici , politici ed
economici non sono eliminabili.
Anche le conseguenze umane e
sociali di tutto questo è difficile
pensare che possano essere risolte per sempre.
Bisognerebbe credere in una sorta
di evoluzionismo costante e virtuoso non solo dell’uomo ma anche di tutto
quello che ruota attorno a lui; mentre, nel corso della storia, ci siamo
accorti come ogni volta le contraddizioni presenti diventino ancora più
drammatiche e globali grazie proprio alla maggiore disponibilità di conoscenze
e ricchezza materiale che abbiamo accumulato
.In realtà, siamo sempre uguali
nel tempo e posti, dall’origine del
mondo, sempre di fronte agli stessi dilemmi esistenziali e morali ed alla
nostra responsabilità.
Ogni volta, dipenderà tutto dalle
nostre scelte per vivere al meglio i
tempi in cui ci troviamo, godendo di tutto il benessere possibile.
Sta a noi scegliere se privilegiare
l’amore o l’odio nella nostra esistenza.
Il rispetto o la sopraffazione
verso l’altro , prendendo come scusante
la paura di essere un possibile oggetto
di aggressione a nostra volta.
Una sostanziale opportunità per tutti di condurre una vita
economicamente e socialmente sostenibile,
prendendoci cura di chi è meno capace o fortunato.
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