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mercoledì 1 settembre 2010

Il col. Gheddafi e la laicità dell'Occidente

 

L'Europa dell'Illuminismo ci ha lasciato in eredità una delle cose più belle che oggi abbiamo a disposizione: un terreno di rispetto dove confrontarsi apertamente con chi pensa o crede in maniera diversa.

Tutti insieme alla ricerca della verità …….in questo… non nemici, ma fratelli.

Non ho bisogno di odiare chi la pensa diversamente o chi crede in cose diverse da quelle in cui credo; anzi, tutto questo mi incuriosisce   e mi porta  a cercare un dialogo per arrivare ad un passo ulteriore dove trovare una nuova unità di pensiero o di fede. Il cammino è infinito come infinità è la verità.

Non ho trovato questo sentire nelle espressioni pubbliche del colonnello Gheddafi, all'interno del suo ultimo viaggio in Italia; anzi, le sue affermazioni e la sua ricerca di proselitismo organizzato   mi hanno dato la sensazione di una rivendicazione del  primato della religione islamica,  con una totale noncuranza delle nostre tradizioni culturali. Anche quando si permette di dire che la condizione femminile nei paese arabi è migliore di quella di cui la dona gode in Occidente  gli risponderei: certo.. formalmente…a patto che non si permetta di uscire fuori dai canoni prestabiliti da altri  per la sua esistenza. Qual è il suo peso politico , economico, culturale e sociale? Che posto c'è in Libia per la non osservanza, la diversità, l'opposizione, il cambiamento?,  D'altra parte, basta osservare la limitazione della libertà religiosa presente in Libia per avvalorare questa tesi. Non mi sembra tuttavia che la risposta adeguata sia ancora una volta quella della lotta al relativismo proveniente da qualche parte dei settori cattolici. Essi continuano ad affermare che la possibilità di esprimersi in maniera così assoluta da parte  del colonnello Gheddafi sia stata possibile  solo perché la nostra  realtà è permeata dal relativismo . A loro modo di vedere , questo modo di essere  non ci fa insorgere al sentire  messe in discussione le radici cristiane della nostra civiltà. Ad esempio ci dicono che se un discorso del genere fosse stato fatto da un cristiano in Medio Oriente  vi sarebbe stata una forte ondata di protesta e di sollevazione popolare. Ma questo non è un bell'esempio. Noi non vogliamo avere quell'atteggiamento! Noi vogliamo mantenere il primato della ragione e del rispetto della diversità di pensiero e di religione come tratto distintivo e superiore della civiltà occidentale. Il primato della laicità sull'atteggiamento confessionale. La laicità non è un valore che può essere messo in discussione nella società occidentale moderna. A chi accusa di relativismo i nostri  tempi, sottintendendo la mancanza di valori certi, si può agevolmente rispondere che queste sono le nostre certezze: che nessuno mai ci costringa  ad avere una credenza che non condividiamo , che le Istituzioni della  vita pubblica e politica non sposino  per sé alcuna filosofia e/o religione , che le leggi dello Stato , frutto di un processo democratico , abbiano  diritto di precedenza su ogni altra autorità.

Anche per chi si professa Cristiano  è preferibile pensare di dare a Dio quel che è di Dio e di dare a Cesare quel che è di Cesare.

E' tanto più importante la difesa di questi principi in un mondo dove all'orizzonte  si intravede il pericolo di un conflitto  di religioni più che di una guerra fra  classi sociali  e/o ideologie. Tutti  sappiamo , guardandoci indietro, come la guerra tra religioni  sia stata molto più dura ed intransigente di qualunque altra perché nulla è più Vero di Dio. Chi può opporsi alla fede ed alla verità rivelata?

Questo modo di vivere la religione come proselitismo intollerante , come supremazia su tutte le altre fedi e ideologie non è ricerca della verità ma diventa ricerca del potere come rassicurazione di sé: eliminare ogni diversità possibile che potrebbe inserire il dubbio  all'interno delle nostre certezze. Ma cos'è la fede senza incertezza, senza ricerca , senza rispetto dell'altro : è fanatismo. La ricerca del potere come rassicurazione di se e come controllo porta inevitabilmente alla riduzione delle garanzie democratiche . alla ricerca del consenso come unanimità, alla supremazia  della religione e dei suoi interpreti sulle leggi dello Stato se non addirittura alla formazione dello Stato  Religioso ( come ad esempio in Iran).

Il terreno della laicità è il terreno che può permettere al contrario il contatto ed il confronto fra popoli con credenze e caratteristiche diverse come sono quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Il Progresso  e la Civiltà non possono nascere dalla reciproca incomprensione ed oppressione ma dal reciproco rispetto e dalla volontà di collaborazione.

 

 

 

Roma 31 Agosto 2010

 

 

Giuseppe Ardizzone

 

 

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