Pagine

mercoledì 5 ottobre 2011

Eurozona:una proposta per la liquidità

L'ultima notizia apparsa  sulle prime pagine dei giornali  è relativa  al declassamento . operato da Moody's, della valutazione  del credito italiano  ad  "A2", con prospettive negative.

Le motivazioni dell'agenzia per la valutazione del credito  ripetono a chiare lettere la paura che vi sia la possibile difficoltà per l'Italia di ottenere la regolare sottoscrizione delle proprie future emissioni di titoli  rappresentativi del debito pubblico.

Queste notizie seguono quelle sulle difficoltà dell'economia greca e del pericoloso slittamento dei valori di Dexia sul mercato azionario che stanno tutte ad indicare la necessità di mutare rapidamente il quadro finanziaro dell'Eurozona.

Prima ancora della possibile unità politica e fiscale,  strategicamente indicata come il vero passo risolutivo della credibilità europea, è necessario procedere immediatamente a misure che ristabiliscano i livelli di fiducia e di liquidità del sistema finanziario europeo.

Il principale soggetto  istituzionale utilizzabile è , come ha consigliato recentemente G. Soros, proprio il  fondo europeo salva stati   Efsf di cui è stato recentemente approvato il potenziamento dal parlamento tedesco.-

IL fondo salva Stati potrebbe infatti avere  anche la funzione di  sostegno  e di controllo nei confronti del sistema Bancario offrendo la propria garanzia alla BCE per la concessione di anticipazioni alle Banche aderenti a fronte della presentazioni dei titoli degli Stati  più a rischio.IL Fondo acquisterebbe contemporaneamente la veste di fondo interbancario europeo di garanzia  rispetto all'ammontare dei titoli di stato presentati per l'anticipazione alla BCE.In questo caso la sua potenza di fuoco sarebbe ampliata dalla garanzia delle Banche aderenti che potrebbero convenire un tetto massimo o la prestazione illimitata sull'ammontare ccomplessivo dei titoli di stato europei presentati per l'anticipazione.

Se la BCE durante la crisi del 2008 permise di superare la crisi di liquidità  del sistema bancario europeo ed il conseguente credit crunch  concedendo anticipazioni anche a fronte dei cosiddetti titoli tossici in presenza della garanzia degli Stati;oggi,  si potrebbero  superare i problemi di liquidità del sistema offrendo la possibilità di ottenere anticipazioni a fronte dei titoli pubblici  degli stati più esposti detenuti in portafoglio.

In sostanza gli Stati comunitari attraverso il Fondo dovrebbero  garantire il sostegno alle banche che sottoscrivono i debiti pubblici nazionali europei  con i soldi dei loro depositanti. Le Banche aderenti  avrebbero inoltre il vantaggio economico di potersi  finanziare nel breve a tassi inferiori a quelli percepiti  sui titoli di stato dei paesi più a rischio  presenti nel loro portafoglio.

La liquidità ottenuta a prezzi più plausibili permetterebbe al sistema  Bancario  di poter offrire  prestiti alla propria clientela applicando spreads molto più contenuti di quelli attuali e di sottoscrivere  le emissioni del debito pubblico senza la paura di perdere la propria capacità di accedere al credito interbancario perche ritenute potenzialmente insolventi a causa della presenza nel proprio attivo di bilancio di  titoli del debito pubblico dei  paesi più a rischio.-

Ci si troverebbe ad agire pertanto sia sul fronte della garanzia della solvibilità  di ultima istanza del debito pubblico dei paesi più a rischio sia ,grazie alla maggiore  liquidità del sistema bancario europeo ,  su quello  di una maggiore tranquillità nelle sottoscrizione delle emissioni dei titoli di stato con la conseguente riduzione dei tassi  e quindi degli interessi a carico.

Tutto questo dovrebbe tuttavia trovare una garanzia nell'obiettivo del pareggio di bilancio dei paesi  debitori più a rischio (imposto al limite anche come dettato costituzionale in questa delicatissima fase storica) per consentire un potere di controllo  da parte degli organismi europei. La loro adesione all'introduzione della TTF e il loro sostegno alle misure di regolazione della finanza proposte dal Social Stabilty Forum.

Il conivolgimento dei paesi forti dell'Europa dovrebbe essere concesso a patto che, dal canto loro, i paesi meno virtuosi assicurino l'obiettivo del pareggio di bilancio secondo un calendario stabilito e verificabile e l'arresto dell'aumento del debito complessivo e del suo rappporto con il PIL.

Daltra parte dal punto di vista delle Banche aderenti  al ESFS sarebbe utile e necessario che le stessr si impegnassero a provvedere alla propria ricapitalizzazione, in tempi da concordare, secondo i principi di Basilea tre, aderissero alle richieste e suggerimenti del Social stability forum . La verifica ed il controllo dovrebbe realizzarsi  nella collaborazione operativa fra l'ESFS e l'ESRC .

All'interno di questo proceso rimane la vera questione politica  che deve essere risolta all'interno di ogni Stato sovrano.

Chi deve pagare questa crisi?

Come fare ripartire il processo di crescita?.

Dal nostro punto di vista  vi è una sola risposta :è necessaria la redistribuzione della richchezza a favore dei ceti più poveri come condizione essenziale per la ripresa della domanda aggregata e del rilancio della crescita economica.

Condizioni propedeutiche anche per il ridimensionamento strategico del rapporto debito/PIL.

Nessun commento:

Posta un commento