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giovedì 3 ottobre 2013

Idee per il Congresso PD


Il prossimo Congresso del Partito Democratico avverrà in un momento decisivo della storia del nostro Paese in cui tutti dobiamo misurarci con i problemi connessi ad un mondo che sta rivedendo al suo interno la divisione internazionale del lavoro , il rapporto fra lavoro e capitale , fra produzione e finanza e che si sta misurando anche sui concetti generali di eguaglianza , di libertà ,di rispetto dell'ambiente e dei diritti della persona .
Lo stesso sistema di welfare ed il ruolo attivo dello Stato nell'economia sono stati oggetto di profondi ripensamenti relativamente  alla loro sostenibilità  e validità. Spesso,  negli  ultimi anni si è progressivamente  affermata nel mondo  una risposta  a questi problemi di tipo neoliberista tendente ad ottenere una riduzione del welfare , dei  vincoli e dei controlli sulle attività e della stessa macchina dello Stato .
Queste argomentazioni non sono state solo l'espressione dell'interesse di lobbies potenti ma in qualche modo hanno ottenuto anche un determinante appoggio popolare su cui dovremmo tutti riflettere. Troppo spesso la presenza dello Stato è apparsa troppo farraginosa , burocratica e concentrata sulla tutela dei privilegi dei suoi appartenenti. Troppo spesso l'occupazione della macchina statale da parte della politica ha fatto vedere lo Stato come uno strumento di potere sui cittadini e non, al contario, come uno strumento di tutela degli stessi. Tutto ciò è naturalmente eccessivo e non fa giustizia dell'immensa utilità ed azione positiva svolta; truttavia, fa capire su quale malcontento si sia diffuso il concetto di richiesta di riduzione del peso dello Stato all'interno della società. .
Tutto questo inoltre assume connotati drammatici quando il peso dell'imposizione fiscale rischia di distogliere risorse necessarie e fondamentali per lo sviluppo della libera iniziativa e quando una significativa parte di questa imposizione viene utilizzata per il pagamento del servizio del debito. pubblico.
Il PD si trova pertanto nella necessità di dare delle risposte significative su questo ordine di problemi di carattere interno ma anche di collocazione del nostro paese in un mondo in un sempre più rapido cambiamento.
La crisi economico –finanziaria mondiale è stata tremenda e ci ha costretto a rivedere i nostri modelli di vita e di comportamento. La crisi ci ha insegnato che se si vogliono migliorare le condizioni generali del mondo in cui viviamo , non possiamo accettare supinamente le caratteristiche con cui si è realizzato lo sviluppo economico mondiale degli ultimi anni. Alcuni modi di vita. i rapporti di ricchezza fra le nazioni , il rapporto con l'ambiente, le priorità ed i bisogni. vanno cambiati . Alcune cose vanno valorizzate ed altre ridotte  per realizzare la "crescita felice" del mondo che ci circonda in un equilibrio migliore e con un ruolo da protagonista per il nostro Paese.
Non possiamo che ripartire dai  valori fondamentali : " Eguaglianza e dignità della persona, compreso il suo diritto al mantenimento di un welfare che assicuri alcuni beni fondamentali di civiltà e di tutela minima del cittadino quali la salute, la casa, la giustizia, l'istruzione, il lavoro.
Per consentire la ralizzazione di questi obiettivi lo Stato e la politica devono favorire in ogni modo lo sviluppo dell'impresa e del lavoro assicurando il realizzarsi della libera iniziativa , delle pari opportunità , del merito e rimuovendo opportunamente i limiti che situazioni di monopolio,di ricchezza familiare, di lobbies e corporazioni o di delinquenza organizzata possono frapporre. Con la stessa determinazione tuttava vanno riaffermati i principi generali di solidarietà, di riduzione delle ineguaglianze ed il valore fondativo di qualsiasi comunità : che  " nessuno resti escluso".
Il PD deve altresì ribadire con forza una vocazione nazionale che guardi all'istruzione permanente, ricerca, ambiente, difesa del territorio, valorizzazione dei beni culturali, rilancio del turismo.
Particolare attenzione deve essere rivolta ad un programma pluriennale di sviluppo della ricerca ed innovazione (in collaborazione fra strutture pubbliche e private), che permetta una strategica ripresa di competitività delle imprese italiane
Dobbiamo inoltre porci con determinazione e fermezza all'interno di un movimento europeo dei partiti progressisti per realizzare l'affermarsi di pari condizioni di lavoro,d'investimento e di cittadinanza su tutto il territorio europeo in un'ottica di superamento delle differenze nazionali.. .
All'interno di questa prospettiva strategica il PD deve lanciare al Paese un messaggio chiaro di cambiamento sulla base del quale chiedere la possibilità e la responsabilità di governo:
a) lotta senza quartiere alla criminalità organizzata e ad ogni forma di corruzione . All'interno di questo punto va portata avanti una riforma della giustizia che miri al ragiungimento dell'obiettivo della maggiore rapidità ed efficacia. Va considerato inoltre la possibilità di un inasprimento delle pene e di maggiori poteri alle forze dell'ordine oltre ad un maggiore coordinamento fra le stesse.
b) forte progressività dell'imposizione fiscale sui redditi con l'introduzione di diversi scaglioni oltre i 75.000 euro e riforma della tassazione sulle rendite finanziarie all'interno di un sostanziale mantenimento inalterato della complessiva  incidenza fiscale sul PIL In un momento in cui la necessità di risorse per il paese si fa urgente bisogna che il peso della contribuzione ricada su chi ha maggiori possibilità.E' da considerare anche un inasprimento dei costi di utilizzo delle strutture pubbliche oltre determinati livelli di reddito. Relativamente alla tassazione delle rendite va considerata una distinzione fra i proventi da rendita immobiliare e da investimenti in attività direttamente produttive da quelli relativi a plusvalenza finanziaria e interessi su depositi e prestiti.In particolare va prestata maggiore  attenzione alla tassazione sui profitti derivanti da operazioni speculative (ad esempio una tassazione secca sugli utili attualizzati ottenuti dalle istituzioni finanziarie su operazioni su derivati, plusvalenze su operazioni di borsa prive del sottostante, ecc. ecc.) Siamo contrari alla soppressione dell'imposta patrimoniale oggi esistente ( IMU) ma semmai siamo favorevoli all'allargamento di una possibile detrazione per la prima casa. Riguardo all'aumento dell'IVA potrebbe essere realizzata una riarticolazione dei  pesi al suo interno
c) utilizzo di tutte le risorse per abbattere il cuneo fiscale sul lavoro, estendere le misure a favore delle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani estendendone l'età fino a 40 anni e recuperare condizioni di competitività immediata per le imprese Ci esprimiamo favorevolmente per l'introduzione del contratto unico d'ingresso a garanzia progressiva( Boeri-Garibaldi) ,per la riforma e semplificazione del diritto del lavoro ( cfr progetto di legge a firma Ichino ed altri) e per l'introduzione di un salario di cittadinanza a favore dei disoccupati di lunga durata , scaduti i termini temporali previsti per l'ASPI: Il salario andrebbe erogato previo impegno dei beneficiari a seguire i percorsi di formazione proposti dalle apposite strutture per l'impiego, a svolgere eventuali lavori di pubblica utilità e a non rifiutare eventuali proposte di lavoro pena decadenza dal trattamento .Il finanziamento del salario di cittadinanza e delle struture dell'impiego non va considerato esclusivamente a carico dello Stato ma anche di apposito fondo costituito pareteticamente da imprese e lavoratori.
d) riforme strutturali e liberalizzazioni a costo zero ( semplificazione burocratica ecc.)
e) programma di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e sua programmata dismissione da destinare all'abbattimento del debito.
f) immediata riforma della legge elettorale per ridare ai cittadini la scelta del personale politico . In tale campo va riconfermto il principio della separatezza di tale riforma da quella di una revisione delle forme istituzionali . Effettiva sovranità popolare che implica una legge elettorale in cui valga solo il voto del cittadino e in cui ogni voto abbia eguale peso. In tal senso, non gli sbarramenti e i premi, ma il collegio uninominale a doppio turno conciliano la vera libertà di voto con la possibilità di chiare maggioranze e con l'alternanza.
g) Ulteriore rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI  e rimozione degli ostacoli e delle problematiche connesse alla ricapitalizzazione del nostro sistema bancario compreso il ridimensionamento del ruolo e potere delle Fondazioni Bancarie.Realizzazione diretta  da parte dello Stato  con una rete d'imprese e d'investitori nazionali ed esteri dieci progetti pilota ( anche in forma di project financing) volti a creare occupazione ed intervenire nei settori ritenuti strategici della nostra economia.
RIFONDAZIONE ORGANIZZATIVA DEL PARTITO
In un momento così difficile della storia italiana occorrono scelte nette e riforme radicali che facciano uscire il nostro Paese dal declino economico, morale e civile in cui è caduto e consentano di superare la frattura creatasi tra i partiti e la società civile, che non si sente più adeguatamente rappresentata.
All'interno di questo processo, riteniamo che il Partito Democratico possa e debba svolgere un ruolo decisivo, rivedendo e rielaborando la propria funzione, stimolando la partecipazione del cittadino alla vita politica e democratizzando la vita interna del partito.
Crediamo nella mobilitazione cognitiva non come ennesima formula elegante ma come ispirazione che metta in moto nella realtà dei circoli l'intelligenza collettiva oggi compressa e dispersa.Pensiamo ad una nuova struttura del partito fondata su una maggiore partecipazione degli iscritti e con la opportuna valorizzazione del web come base di garanzia per la democraticità del processo di leadership e comunque per il controllo sul suo programma.
Nei confronti della società civile deve essere chiaro che il partito non cerca il monopolio dell'espressione e dei canali di partecipazione del cittadino, che devono potersi sviluppare liberamente nelle associazioni, in rete ecc., bensì aspira a collocarsi fra loro come forza stimolante e creativa
Il percorso di rappresentanza all'interno degli organismi di livello superiore, sino all'assemblea nazionale, dovrebbe essere formato esclusivamente dai rappresentanti eletti dai circoli territoriali, di settore e/o ambiente e online. Via via i rappresentanti dovrebbero a loro volta scegliere, mediante candidature, gli elementi più rappresentativi per i livelli superiori sino alla composizione dell'Assemblea Nazionale dove viene eletto il solo Segretario con il metodo delle primarie, mentre la Direzione Nazionale dovrebbe essere composta da membri eletti all'interno dall'Assemblea Nazionale. Il metodo delle liste legate ai candidati alla Direzione dei vari livelli provinciale, regionale e nazionale va eliminato perché inevitabilmente comporta il prevalere nel partito del metodo della cooptazione nella composizione della classe dirigente e lo sviluppo delle correnti piuttosto che lo sviluppo del confronto all'interno delle strutture del partito Dell'Assemblea Nazionale potrebbero far parte, come previsto anche oggi, elementi scelti in rappresentanza dei parlamentari.
E' auspicabile che i percorsi di formazione della classe dirigente del partito e quella dei rappresentanti del popolo nelle istituzioni possano seguire anche iter diversi e non coincidenti. Perciò deve essere separata la scelta del candidato premier di un futuro governo dalla figura del segretario del partito
Il Web consente maggiori possibilità di partecipazione all'elaborazione delle idee, soprattutto se non legate alle specificità del territorio, e permette d'intervenire prontamente sulle decisioni, condividendole o evidenziandone i possibili limiti.
Il PD ha previsto nel suo Statuto la possibilità organizzativa di circoli nella rete: i circoli online. Noi riteniamo che un'opportuna valorizzazione di questo strumento possa migliorare le possibilità di partecipazione .
L'utilizzo della Rete non può essere tuttavia una negazione del percorso della rappresentanza e della responsabilità. E' vero, il Web consente maggiori possibilità di partecipazione all'elaborazione delle idee e permette d'intervenire prontamente sulle decisioni, condividendole o evidenziandone i possibili limiti. Quello che non possiamo accettare è che tutto questo si trasformi in una richiesta di democrazia diretta, che neghi la necessaria formazione della classe dirigente attraverso un processo di delega e d'assunzione di responsabilità. Che procedano per gradi, nel rispetto dei tempi necessari a creare le conoscenze ed esperienze necessarie per incarichi sempre più critici.Ognuno sarà valutato democraticamente dagli altri. La progressiva assunzione di responsabilità è il cammino che porta anche alla maturazione della personalità e delle capacità specifiche dell'individuo, all'interno del contesto in cui opera.
Riteniamo che la rappresentanza dei delegati dei circoli online debba comunque seguire un percorso originale e separato da quello dei circoli territoriali con la formazione dapprima di un coordinamento nazionale composto dai rappresentanti eletti dai singoli circoli online e dalle associazioni in Rete che si richiamano al PD e successivamente da un'adeguata rappresentanza dello stesso in Assemblea Nazionale. E' indispensabile prevedere un canale permanente di comunicazione fra la Direzione Nazionale ed il Coordinamento dei Circoli e delle associazioni online.
Il PD ha già fatto da partito pilota introducendo le primarie. Ora è maturata la necessità di rivoluzionare organizzazione del partito e selezione della classe dirigente, con l'introduzione di meccanismi d'attuazione della democrazia più moderni ed efficaci.
          
 

2 commenti:

  1. Caro Beppe, condivido la tua analisi, ma desidero aggiungere qualche mia personale riflessione. Nel tuo lungo excursus, che riconosco come tuo per lucidità, ricchezza di argomentazioni, profondità di analisi, manca un elemento che, va detto, trascende il consueto modello di stampo sociologico e marxiano. Lo scenario che ci sta davanti è frutto di dinamiche ognuna delle quali è espressione di interessi ben individuati: le lobbies, i lavoratori, le imprese, etc. Considerare questi interessi non basta a spiegare la situazione e a formulare la ricetta per uscirne. Ebbene, in questi 40 anni, duranti i quali ci siamo persi di vista, ho riflettuto a lungo su questi temi e mi sono fatto una convinzione. Se alla base del vivere civile non ci sono radicate nella mente degli esseri umani idee, convincimenti, attitudini di particolare valore, lo stesso vivere in comunità diventa un inferno e il conflitto, anche grave, è in agguato. Cosa voglio dire con questo: nella tua analisi manca l'uomo, i suoi ideali, le sue motivazioni a condividere con gli altri un destino comune. Al nostro paese manca la spinta ideale che durante tutto il corso dell'800 portò un paio di generazioni di italiani a battersi e a donare la propria vita per l'unità del Paese. Prima di qualunque intervento sociale, economico, istituzionale, dobbiamo ritrovare le ragioni del vivere assieme, riscoprire il senso del sistema di valori condiviso, anche perché, in particolare nel corso degli ultimi 20 anni di berlusconismo, abbiamo completamente perso la trebisonda e allevato una generazione di italiani nella cui mente si confonde antipolitica e modelli culturali ispirati a forme deteriori, rivolta contro lo Stato e tendenze a ripiegare nel privato, arte di arrangiarsi e discriminazione razziale e di genere. Insomma, dobbiamo ricostruire l'apparato etico e morale degli italiani! Dobbiamo lavorare sul bagaglio di principi interiori che si sono perduti, ricomponendo il sistema di valori che si è perduto e senza il quale ogni ricetta per la soluzione dei problemi diventa vana. Comportamenti sanzionabili, ruberie, difesa di privilegi hanno abbondantemente attecchito anche dentro il PD, il sindacato, la parte "buona" del Paese e niente garantisce che l'immediato futuro ne sarà indenne. Non vedo, a breve, come possa accadere nel PD quello che sta succedendo nella Chiesa con l'arrivo di Francesco.

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  2. Caro Francesco ti ringrazio per l'intervento che apprezzo e faccio mio. Hai prefettamente ragione,!. Nienet si muove e cambia senza il valore della speranza che nasce nel cuore e nella mente delle persone e le porta insieme a formare i movimenti che poi cambiano la storia.Cambiano la vita delle persone e realizzano il cambiamento.
    Non ne ho parlato che di sfuggita in questo articolo accennando ai contenuti di un progetto paese in cui ritrovarsi uniti ed in cui ritrovare quei valori che ci possopno spingere a ritrovare la speranza. Condivido al 100% quello che hai aggiunto.
    .LO spero e me lo auguro soprattutto per i giovani , i nostri figli e nipoti perchè si riapproprino insieme a noi del loro tempo .
    Ciao

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