La difesa e lo sviluppo del progetto Europeo rappresentano una delle più grandi risposte unitarie alla sfida della globalizzazione . Il documento sottoscritto a Roma in questi giorni, contenente la decisione di muoversi a due velocità per unire su progetti più ambiziosi chi è disposto ad iniziare subito ( lasciando agli altri la possibilità di partecipare successivamente), è il punto decisivo di questa fase d'integrazione .
In particolare , credo che bisognerebbe puntare sull'elemento fiscale con un accorgimento che ritengo possa aggregare e nello stesso tempo smuovere le resistenze nazionali .
Bisogna che la forza comune europea venga utilizzata per portare avanti una Web Tax che colpisca le attività nell'area delle multinazionali informatiche .
Allo stesso tempo, in tutta l'area deve essere applicata subito una tassazione sulle transazioni finanziarie ed allo stesso tempo si deve realizzare , anche con delle tappe in un arco massimo di due anni ,l'uniformità della tassazione societaria per evitare sconfinamenti come quelli della FCA.
Per fare in modo che tutto questo diventi appetibile anche sul piano politico nazionale , bisognerebbe suddividere gli introiti della nuova tassa web sulle multinazionali e quella sulle transazioni finanziarie al 50% fra gli stati nazionali di competenza e l'UE.
In tal modo sia la struttura centrale avrebbe immediatamente un incasso autonomo per l'investimento comune, sia gli stati nazionali trarrebbero vantaggio nei loro bilanci dalla nuova applicazione fiscale ottenuta attraverso la forza comune .
Solo a questo punto, con un bilancio comune rafforzato da un incasso autonomo, diventerebbe importante considerare il rafforzamento dell'unione politica con la proposta dell'elezione popolare diretta del Presidente della Commissione.
Tale proposta verrebbe giustificata dal ruolo diverso di questa figura, rispetto al passato, per la gestione delle più ampie risorse finanziarie comuni ( da utilizzare ad esempio per il sostegno alla disoccupazione non strutturale, alla ricerca scientifica , alle infrastrutture ecc,) per una difesa ed una politica internazionale comune , per una politica di gestione del fenomeno della migrazione fondata non solamente su principi comuni di accoglienza , ma soprattutto d'investimento nelle aree di provenienza.
Il futuro del progetto europeo gioca, in questa fase storica, un ruolo strategico all'interno del complessivo processo di globalizzazione mondiale.
Questo , sia nei confronti dell'equilibrio fra i grandi attori mondiali sia nei confronti delle aspettative delle popolazioni dei diversi paesi membri e di quelle dei paesi confinanti, in particolare del Mediterraneo.
La capacità di vincere questa sfida può assicurare un lungo periodo di benessere e prosperità .
Dobbiamo essere, tuttavia, capaci di lavorare nella prospettiva di una cooperazione comune, nel segno del rispetto della diversità e del valore insopprimibile delle diverse culture e storie nazionali.
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