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lunedì 6 agosto 2012

EUROPA FRA DISGREGAZIONE E CRESCITA POLITICA

 

 

La tempesta che continua a scuotere la moneta unica ed il costo del debito pubblico dei paesi più a rischio non tende a calmarsi.

Ogni giorno assistiamo ad un'altalena del valore degli spreads seguiti dalle dichiarazioni dei principali organi della governance europea e dalle riunioni dei capi di governo dei principali paesi senza che la situazione si normalizzi.

La decisione di procedere rapidamente all'unità fiscale ed alla centralizzazione del controllo sul settore bancario, come premessa della successiva unità politica, procede lentamente e lo scudo antispread, richiesto da Mario Monti e sostanzialmente condiviso dai principali leaders europei, non riesce a funzionare invischiato fra una potenza di fuoco limitata e la richiesta che, prima di agire, vi sia formale richiesta da parte di uno dei paesi interessati all'aiuto.

In realtà, la settimana passata, le dichiarazioni di Draghi, circa la volontà della BCE di utilizzare qualunque mezzo per attuare la stabilità monetaria dell'area euro e combattere la speculazione, avevano fatto ben sperare il cambiamento di rotta dell'attuale tendenza allo sfaldamento dell'area euro.

La BCE è, infatti, l'unico organismo, dotato della potenza di fuoco illimitata capace di rintuzzare adeguatamente qualsiasi attacco speculativo.Successivamente, tuttavia, nella riunione specifica della BCE in cui si sarebbe dovuto rendere operativa la capacità d'intervento dello scudo antispread in sinergia fra l'ESM e la BCE, venivano ribaditi da parte del socio Bundesbank due concetti: 1) la BCE non deve acquistare direttamente i titoli del debito pubblico degli stati membri 2) lo scudo antispread va azionato successivamente all'esplicita richiesta di uno stato membro.

Si potrebbe obiettare che la ventilata azione della BCE non  entrerebbe in contraddizione con i trattati quando non vi è pericolo d'inflazione e quando al contrario si debba intervenire per la stabilizzazione del mercato dell'Euro com'è di sua competenza.

L'opposizione della Bundesbank è tuttavia esistente e comporta un inevitabile freno.

E' evidente che esistono dei limiti che la tecnocrazia europea non può superare e che in qualche modo sono l'evidenziazione della presenza della diversità d'interessi delle singole economie dei paesi membri.

Il piano risolutivo è pertanto quello politico e quest'ultimo non può procedere con successo senza l'adeguato coinvolgimento dei popoli . Ci troviamo in presenza del risorgere di sospetti nazionalistici nei confronti dei nostri vicini che accentuano le differenze viste non più come ricchezza di un percorso comune ma come diversità causanti disagio e peggioramento delle condizioni di vita.

E' facile a questo punto ritornare all'orgoglio nazionale per sottolineare le proprie diversità in senso antagonistico.

Di certo il tentativo di sintesi politica delle differenze dei popoli non può essere cercato nelle strutture di vertice o negli accordi intergovernativi.

Bisognerebbe riuscire ad iniziare un percorso politico sopranazionale che veda i partiti politici farsi attori e strumento d'aggregazione e superamento delle diversità. Non è sufficiente procedere all'elezione separata dei parlamentari europei mantenendo solo strutture di coordinamento fra i vertici dei partiti nazionali. Bisognerebbe cambiare completamente le modalità organizzative procedendo verso la formazione di partiti europei con organizzazione federale ed un'unica Direzione Centrale europea che sia capace di portare avanti programmi politici locali ed europei complessivi, esprimendo una classe dirigente non legata al singolo paese di provenienza ma con un respiro veramente europeo.

Dovremmo abituarci a considerarci europei prima che italiani, francesi, tedeschi, inglesi ecc.

L'elezione diretta e popolare di un unico governo europeo, probabilmente sotto forma presidenziale, sarebbe la logica conseguenza.

Un processo di questo genere ha bisogno di tempo, costanza e di una nuova classe dirigente.

Se le decisioni intergovernative di questo periodo ci consentiranno di trovare il tempo necessario per evitare la disgregazione dell'area  e tentare  l'avvio di questo percorso, avremo realizzato un importante successo.

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