Pagine

venerdì 3 agosto 2012

Riflessioni Democratiche

La recente pubblicazione della " carta d'intenti" del patto dei democratici e dei progressisti dal titolo " Italia Bene Comune per la ricostruzione ed il cambiamento" pone le condizioni fondamentali all'interno delle quali sarà possibile costruire  e saldare insieme le forze immediatamente disponibili a costruire un nuovo progetto di governo.

La prima scelta irreversibile è rappresentata dal percorso unico fra lo sviluppo dell'Italia e quello dell'Europa.

Ciò significa, da un lato, rafforzare l'ipotesi  di una forza europea progressista,  che sappia porre insieme agli obiettivi di risanamento e di austerità anche quelli della  crescita e dell'occupazione, e dall'altro, procedere con rapidità verso l'unità politica, trasformando la prossima legislatura in costituente degli Stati Uniti d'Europa .

Relativamente agli altri  contenuti,  uno degli aspetti più interessanti, presenti nella Carta, è la riflessione che il fulcro del conflitto sociale si sia progressivamente spostato da quello tradizionale, fra lavoro salariato ed impresa, a quello tra il mondo produttivo e la rendita finanziaria, che piega al proprio guadagno  le esigenze dei produttori. In questo nuovo quadro, si saldano contro la rendita figure professionali diverse, appartenenti a vari ceti sociali.

Porre il lavoro come centro dell'attività politica significa pertanto operare su quattro punti:

1)    Ridisegno del sistema fiscale nell'obiettivo di allegerire il peso sul lavoro e l'impresa a carico della rendita dei grandi patrimoni finanziari ed immobiliari;

2)    Contrasto della precarietà come aspetto di una politica che punta sulla deflazione del lavoro in un'ottica che continua l'impostazione tradizionale del recupero della competitività del nostro sistema aconomico  attraverso successive svalutazioni della moneta;

3)    Spezzare il legame fra bassa produttività e compressione dei salari  e dei diritti, puntando invece sull'incremento della qualità e dell'innovazione;

4)    Varo di  misure fiscali a sostegno dell'occupazione femminile  come rilancio , in particolare al sud, del lavoro. Prendere inoltre misure di sostegno al lavoro familiare, come la diffusione degli asili nido per failitare la vita delle famiglie , permettere uno sviluppo della natalità e rifondare sulla famiglia e sul lavoro le fondamenta della nostra democrazia.

 

Il documento si sofferma sulla necessità di operare nel senso della riduzione delle diseguaglianze  anche  territoriali come base per uno sviluppo armonioso della società. Ribadisce a questo proposito un miglioramento sensibile dell'attività giudiziaria sia civile che penale.

I concetti di Sviluppo sostenibile e di Bene Comune vengono ampiamente recepiti e considerati come linee guida della crescita e dello sviluppo e si sottolinea inoltre il ruolo strategico della scuola e della ricerca per dare vita ad una società basata sulla formazione continua.

In quest'ottica le risorse per la scuola vanno aumentate  anche in sottrazione di altri settori della spesa pubblica e va garantito il pieno  diritto allo studio nell'obiettivo che  nessuno resti indietro.

Anche sul tema dei diritti si cerca una  mediazione che pur tentando di non scontentare le posizioni più radicali si ponga nell'ottica della condivisione da parte del più ampio arco di forze possibili.

I punti qualificanti della Carta sono sicuramente condivisibili e rappresentano una linea guida per i successivi approfondimenti, specie su quei punti più controversi su cui, all'interno delle forze politiche in campo, si presentano posizioni  diversificate.

Bisognerà pertanto continuare nel dibattito sui diversi temi trattati proprio per evitare  che ,in assenza di un reale e fattivo confronto, nonostante la richiesta di lealtà e di disciplina nei confronti delle future decisioni di un possibile governo di sinistra, al momento opportuno non nascano contraddizioni insanabili.

E' in questa logica che  si ritiene opportuno proporre alcune osservazioni.

Sul tema del lavoro il documento  insiste sulla condanna (condivisibile) della politica  di deflazione salariale, dello sviluppo del precariato e del contenimento dei diritti come rimedio per un recupero della produttività. Non si può non concordare sull'auspicio che la ripresa della produttività sia legata alla qualità e l'innovazione del sistema produttivo; tuttavia, ci sembra che venga elusa la questione collegata alla necessaria  mobilità del lavoro dai settori in crisi e meno produttivi ( compreso l'impiego pubblico) a quelli in espansione.

Come assicurare la mobilita del lavoro verso la sua piena e migliore utilizzazione?

La recente richiesta di chiarimenti espressa su iniziativa di quindici parlamentari del PD  all'interno di una specifica assemblea  a Roma ha posto la questione di una scelta di continuità  dell'azione politica del PD rispetto a quella dell'attuale Governo Monti. In particolare sui temi europei, sulla riforma del lavoro, sulle ipotesi di risanamento del bilancio e del debito pubblico. All'interno di questa assemblea il Sen. Ichino ha sollevato il problema della presenza all'interno del partito di posizioni diverse che puntano ad un ripristino delle condizioni precedenti alle misure del Governo sia sui temi  pensionistici, sia sulle questioni affrontate dalla riforma " Fornero" del lavoro. Con altrettanta chiarezza ha ancora indicato il rischio che alcune posizioni individuino nella costruzione della sinistra europea la possibilità di procedere ad uno sviluppo dell'area guidato da un ulteriore indebitamento delle nostre finanze. Certo, un dibattito su questi argomenti può favorire una maggiore chiarezza all'interno del partito.

D'altra parte anche sul tema della scuola e della ricerca sarebbe interessante conoscere  e sviluppare un confronto sulla necessità di coniugare il diritto allo studio con lo stimolo ed il premio della meritocrazia .

Sarebbe inoltre utile migliorare i contatti e  le relazione fra il sistema  della formazione e  quello economico.

Il richiamo alla indispensabile azione positiva della giustizia, con il miglioramento dei tempi  e della certezza dei diritti,  diventa  condizione per il richiamo allo sviluppo del mezzogiorno come condizione di quello armonico di tutto il Paese.

Il confronto sul tema delllo sviluppo del Mezzogiorno dovrebbe affrontare  comunque alcune questioni:

1)    La necessità di rompere il blocco di potere conservatore dominante che poggia  sullo sviluppo dell'illegalità diffusa, sui trasferimenti pubblici e sull'evasione fiscale, mentre molti pezzi del territorio sono controllati direttamente  da una criminalità organizzata di cui non si riescono a recidere i legami con la classe dirigente locale e nazional;

2)    La revisione degli aspetti  salariali e fiscali , valutando il possibile legame dei minimi salariali alla produttività media del territorio e ipotizzando forme di esenzione fiscale  su nuove importanti iniziative economich;

3)    La valutazione delle linee guida dello sviluppo di queste aree  e delle infrastrutture necessarie nel quadro di una  maggiore  presenza economica italiana nel Mediterraneo.

 E' importante ancora sottolineare come il pur presente riferimento ad uno sviluppo sostenibile   non esaurisce la questione di dare vita ad un grande piano energetico nazionale che programmi i fabbisogni , le risorse e le azioni da intraprendere nei prossimi anni.

La questione della partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica  del paese  può essere gestita, in questo momento,  dalla forze che si richiamano al populismo ed alla destra, offrendo l'illusione della democrazia diretta attraverso l'opzione del regime semipresidenziale. Il problema che invece investe anche il PD, spesso sollevato da vaste componenti dei circoli e delle associazioni in rete  oltre che dalle personalità più rilevanti della nuova generazione politica è quello di fornire strumenti di maggiore partecipazione democratica  sia nella definizione dei candidati  che dei programmi dei partiti. Sarebbe interessante  che, insieme alla corretta richiesta di un percorso democratico nella scelta delle candidature attraverso lo strumento delle primarie, queste forze si ponganoi l'obiettivo di contribuire con le proprie idee ed osservazioni allo sviluppo del confronto all'interno del partito e della futura coalizione  sul contenuto del programma.Da parte nostra ci auguriamo che queste riflessioni possano essere utili per lo sviluppo del  dibattito.

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento