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mercoledì 18 luglio 2018

RICOSTRUIAMO IL FUTURO




Nella storia passata, durante i grandi cambiamenti epocali, nei periodi di transizione, vi sono stati momenti di grande libertà personale perché i valori ed i vincoli comportamentali perdono la loro forza condizionante, lasciando ampi margini d’azione.
Allo stesso tempo, si perdono i valori di riferimento, le regole morali che sono alla base della cultura sociale.
Entra in crisi la stessa solidarietà ed il senso della convivenza civile, privata di valori di riferimento condivisi ed accettati. Nei momenti di passaggio, mentre da un lato si pensa di poter provare qualsiasi nuova esperienza, dall’altro si ha paura di tutto e soprattutto di assumersi la responsabilità del futuro. Sia strettamente personale come può essere quello d’impegnarsi in un rapporto d’amore, di paternità o di maternità, sia quello professionale o di prefigurazione di una nuova società.
In una situazione così incerta, è preferibile seguire la china, vivere alla giornata ed ascoltare le suggestioni che altri mettono in campo. Ascoltarle, verificarle e semmai, valutarne successivamente la forza e la bontà. Il relativismo e la sfiducia sono gli aspetti negativi della giusta necessità di verifica ed analisi della realtà.
Il pensiero unico “mainstream”, pur non essendo mai ufficialmente affermato è tuttavia, di fatto, pienamente condiviso e con esso si diffonde una sottomessa rinuncia alla speranza di nuovi possibili equilibri, frutto di nuovi assetti sociali e di nuove credenze.
Il tempo non usa mezzi termini ed, in assenza di un quadro potente di cambiamento, porta inevitabilmente all’acuirsi delle tensioni, delle paure, dello scontro di posizione per riuscire a mantenere quel livello di vita che si pensa possa essere in pericolo.
La tendenza naturale e generale al risparmio di energia può portarci, in prima battuta, ad evitare il cambiamento ritenuto troppo difficile, incerto , oneroso ed a tratti irrealizzabile; eppure, quello che viene percepito come più evidente e reale è solo un equilibrio fondato su riferimenti  ormai incapaci di cogliere le nuove problematiche presenti.
L’innovazione, al contrario, nasce sempre dalla contaminazione di diverse culture e gruppi sociali e ne rappresenta una nuova sintesi, un progresso dei termini di riferimento capace di rispondere in maniera più efficace alle nuove problematiche presenti.
E questa la sfida dei nostri tempi- I partiti politici privi ormai da tempo dei riferimenti ideologici del novecento sono stati indotti a negare il peso, la necessità e l’utilità di avere delle ideologie a sostegno  della propria esistenza anche perché quelle ideologie erano sorpassate dai tempi .
E’ molto più difficile, oggi, ritornare ad esplorare il futuro e su quella base trovare un supporto razionale , ideologico e culturale della propria azione sociale e politica; ma. è questa la priorità del nostro tempo.

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