Il vento dei movimenti migratori e della
destabilizzazione dell'area del Mediterraneo sta prepotentemente investendo
la stessa esistenza dell'Unione Europea, creando nuove tensioni sia all'interno
dei singoli stati membri che fra gli
stessi.
Questo è un patrimonio sociale , culturale,
economico e politico che dobbiamo
difendere, comprendendo, tra l'altro, che nella situazione attuale non ha senso
pensare ad un superamento degli stati nazionali
quanto, piuttosto, alla valorizzazione della loro alleanza e coordinazione attorno a grandi obiettivi
comuni capaci d'incidere con successo
sui problemi della nostra epoca.
l'Europa ha alle sue spalle il grande successo
della risposta comune data alla crisi del blocco sovietico . Grazie al fatto
che la maggior parte dei paesi ex Comecon erano del nostro continente , la
facilitazione del loro ingresso dentro L'Unione Europea ha permesso un loro
sviluppo e la circolazione delle risorse umane. Vi è stato ,inoltre, un
immediato benessere anche per i paesi fondatori che hanno sviluppato i loro
commerci e gli insediamenti produttivi in quelle aree. Naturalmente, vi sono
problemi da affrontare come le delocalizzazioni produttive; ma, forse, si può
fare qualcosa proprio in ragione della nuova grande opportunità che si pone .
Si ! Una grande opportunità che è quella di
rovesciare in senso positivo quello che oggi è un problema : L'area del
Mediterraneo.
Oggi quest'area è attraversata da flussi
migratori importanti e da una relativa destabilizzazione culturale , politica, economica
e religiosa . Questa può rappresentare un grave pericolo per il nostro futuro
se a prevalere sarà la paura reciproca e la lotta per prevalere l'uno
sull'altro. Se, invece, si sarà capaci d'intraprendere la strada dello sviluppo
reciproco e coinvolgente che permetta a tutta l'area di diventare un centro di
benessere e di civiltà, ne saremo tutti avvantaggiati.
L'Europa ha davanti a sé questa sfida.
Gli
stati costieri come l'Italia , la Grecia , la Spagna , la Francia ed altri
possono farsi promotori di un grande processo di utilizzazione delle risorse
umane e naturali esistenti e realizzare opportuni investimenti per trasformarle
in ricchezza comune.Penso anche qui alla valorizzazione dell'esistente con
investimenti, che vengano ripagati dai futuri ricavi secondo un piano di ritorno prefissato, e
continuino a produrre ricchezza sia per i paesi che investono, sia per quelli
ospitanti, sia per tutta l'area.
I settori principali mi sembrano
immediatamente quelli dell'energia , dell'agricoltura , della pesca ,
dell'estrazione di minerali ,della cantieristica , della realizzazione
d'infrastrutture da coordinare anche con quelle previste dalla Cina nell'ambito
della realizzazione della nuova via della seta , ed anche nuove fabbriche
manifatturiere. Tutto questo comporterebbe una capacità d'investimento europea
comune di rilevanza molto maggiore di
quella prevista attualmente nei
territori africani e del Medio Oriente .
E' una situazione di rilevanza storica enorme e, pertanto, la destinazione dei fondi
del prossimo bilancio europeo dovrebbe
tenerne conto .
Oltre ad un aumento importante dei fondi destinati agli
investimenti fuori dall'area Europea, bisognerà concentrare gli sforzi comuni
verso l'avvio di attività produttive nei nostri territori in cui dare
occupazione ai migranti, anche economici, insieme
ai disoccupati europei.
Questo
potrebbe costituire la base per uno
sviluppo comune altamente competitivo
nel mondo.
Anche in questo caso, la
capacità di attrarre l'investimento comune
e di offrire il proprio territorio per ospitarlo trasformerebbe il problema della migrazione
in un'opportunità di crescita. Penso a settori non puramente assistenziali
ma al contrario legati allo sviluppo
dello sfruttamento energetico ( impianti fotovoltaici) o l'avvio di una diffusa produzione di auto
elettriche per esempio ecc. ecc.
In questi casi e per queste attività
bisognerebbe evitare la dispersione dei fondi in finanziamenti a pioggia ma
concentrarli su pochi grandi
investimenti diretti e realizzati
centralmente dagli Stati beneficiari.
Dobbiamo operare un cambio di
passo importante che potrebbe avere una rilevanza storica tale da renderci i
protagonisti del futuro del mondo.
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