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venerdì 20 agosto 2010

IL PD CHIEDA L'UNITA DEL MONDO DEL LAVORO

 

Il Sindacato: è questo il grande assente dalla scena politica attuale!

La sua divisione non gli consente di porre con forza il punto di vista del mondo del lavoro sui problemi del Paese. Ben diverso fu il ruolo della Triplice durante la stagione della riforme e gli anni di piombo! La debolezza complessiva del sindacato non è solo evidenziata dalla sua divisione ma anche dalla incapacità di rappresentanza e quindi di proposta del mondo dei precari e degli immigrati. Su questa divisione grava inoltre il silenzio delle forze politiche ed in particolare del PD che  non entrano nel merito dei problemi che hanno portato alla divisione del movimento sindacale ed alla sua perdita di rappresentanza collettiva . Perché? Provo a dare una mia versione: perché le posizioni che hanno portato alla separazione del sindacato sono tutte presenti anche all'interno del PD . Aprire un dibattito su di esse significa rischiare una possibile divisione sui temi importanti del lavoro e quindi dello stesso ruolo del partito nei confronti del sindacato, delle imprese ed in generale delle ipotesi di crescita del Paese. Non aprirlo ci porta ad una situazione di stallo , d' incertezza di debolezza strategica.

Prendiamo ad esempio l'ultimo motivo di contrasto:  l'accordo con la FIAT di Pomigliano, che apre la possibilità per l'Italia ad un investimento pari a 20 miliardi di euro ( quasi paragonabile alla manovra di Tremonti).

Riporto per la valutazione qui di seguito i punti essenziali dell'accordo di Pomigliano:

Cosa richiede in termini di flessibilità il Lingotto? A Pomigliano ha chiesto ed ottenuto  l'utilizzo degli impianti di produzione per 24 ore giornaliere e per 6 giorni la settimana, comprensivi del sabato, con uno schema di turnazione articolato a 18 turni settimanali.( accordo in deroga già consentito in altre situazioni aziendali particolari) La mezz'ora retribuita per la refezione è prevista a fine turno. Per far fronte alle esigenze di produzione l'azienda potrà far ricorso a lavoro straordinario di 80 ore annue pro capite (oltre alle 40 già previste) senza preventivo accordo sindacale-

 .
Sono condizioni di lavoro sostenibili? Si poteva  ottenere ancora qualcosa a favore dei lavoratori? Bisognava provarci senza mettere in discussione tutto e restando uniti.


Ma la questione su cui si è avuta a Pomigliano la vera e propria spaccatura  è stato quando la Fiat ha affermato di non voler pagare le giornate di assenza "anomale" e di voler applicare delle sanzioni nel caso del mancato rispetto dei patti stabiliti.

 Nel testo dell'accordo con i Sindacati firmatari è stato introdotto così il punto 16 sulla creazione di una commissione paritetica di conciliazione: in caso l'azienda segnali una violazione dell'accordo potrà essere convocata entro 48 ore ed entro 4 giorni dovrà pronunciarsi e verificare se c'è stata effettivamente l'inadempienza. In questa fase i sindacati devono sospendere il ricorso allo sciopero e l'azienda non deve applicare le sanzioni. La commissione è composta da rappresentanti dei sindacati firmatari dell'accordo e, in eguale misura, dell'azienda. In assenza di una valutazione congiunta tra le parti l'azienda potrà procedere con le sanzioni.  Viene così stemperato l'effetto della contestata "clausola di responsabilità" che consente all'azienda di intervenire su contributi e permessi sindacali (nei confronti del sindacato) e con provvedimenti disciplinari fino a licenziamento (per il lavoratore), in caso di mancato rispetto dell'intesa, ad esempio per uno sciopero proclamato in un giorno di straordinario comandato. Sull'altro punto controverso, l'indisponibilità dell'azienda a farsi carico della propria quota del trattamento di malattia in caso di assenze anomale, sarà sempre una commissione paritetica ad intervenire.


Era sopportabile questo modo di procedere? I rischi per la libertà sindacale erano veramente così alti ?

Non credo e comunque dopo un referendum dei lavoratori bisognava restare insieme anche se non si condividevano  risultati per cercare successivamente di portare avanti il proprio punto di vista. Se invece usiamo i termini della drammatizzazione non c'è scelta : chiunque porta un interesse o un punto di vista diverso dal nostro è un nemico da abbattere senza discussione e ripensamenti.

 

E passiamo ad affrontare un'altra grande questione  cruciale: la lotta al precariato.

Non mi stancherò di affermare che, come già lucidamente aveva detto Veltroni nel suo discorso al Lingotto, il problema del precariato è il male oscuro che uccide l'Italia e le giovani generazioni. E' il segno del declino del ns. Paese. Il mondo del lavoro deve richiedere a qualunque governo si formi nel prossimo futuro che vengano modificate le regole contrattuali che permettono il perpetuarsi del  precariato a vita.

Il PD deve chiedere alle organizzazioni sindacali di ritrovare l'unità a partire da questa lotta. L'occasione è vicina : la manifestazione indetta dalla FIOM. Si chieda alla FIOM di inserire il tema del precariato nella piattaforma della manifestazione- Il PD chieda di poter partecipare al comizio finale invitando tutte le organizzazioni sindacali a costruire una piattaforma comune sulla lotta al precariato da porre subito  nei confronti di qualsiasi governo .

Da parte mia ripeto quello che dovrebbe essere il punto centrale: introduzione, in sostituzione di tutte le forme di apprendistato e precariato, del Contratto unico d'ingresso ( DDL Nerozzi con la modifica di prevedere solo un anno prima che il rapporto di lavoro si trasformi a tempo indeterminato.)

E' chiaro che inevitabilmente il punto successivo del dibattito politico sul lavoro non potrà che abbracciare gli altri problemi sul tappeto:

-produttività e premi di produzione

-flessibilità e riflessione  sull'art.18 dello Statuto dei lavoratori

-evasione contributiva e lavoro nero

-lavoratori immigrati

E' probabile che su questi punti vi possano essere posizioni anche profondamente diverse ma il PD ha il dovere di stimolare sia fra le organizzazioni sindacali che al proprio interno queste questioni per giungere ad una piattaforma del lavoro comune che dovrà essere  punto caratterizzante del proprio programma politico.

Quando si parlerà del Partito Democratico si dovrà dire : è il partito della legalità e del lavoro per tutti E' quello che si batte contro la precarietà dei ns. figli. E' un partito moderno che utilizza tutte le risorse umane del Paese per un grande progetto di crescita economica e sociale.

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