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lunedì 13 giugno 2011

REFERENDUM :il Paese è pronto per il cambiamento … e l’opposizione?

Mentre scrivo appaiono su tutte le televisioni i primi dati riassuntivi sull'esito dei refrendum.

 L'affluenza  si è attestata a ca. il 57% con una percentuale di SI straordinaria che  su tutti e quattro i quesiti ha superato il 90% .

E' un risultato  significativo che deve far riflettere tutti !

Già dopo le recenti amministrative,  era chiaro che un vento di cambiamento stava scuotendo il paese. Oggi, è ancora più evidente che, a prescindere anche della colorazione politica, la gente non è disponibile , per partito preso , a sostenere posizioni che non condivide, quando addirittura queste sembrano più fatte ad uso e consumo dei potenti di turno che non nell'interesse della stessa parte politica che rappresentano.

Vi è una crisi dell' attuale rappresentanza politica di governo ed esiste pertanto lo spazio poltico e l'atmosfera giusta nel Paese per  sottoporre ad un leale ed attento dibattito  le  ipotesi delle differenti formazioni politiche  sul futuro della società italiana.

Esiste, ritengo,  la possibilità di ottenere l'ascolto e la fiducia da parte di chi, fino ad oggi, ha guardato altrove.

Ma l'opposizione è in grado di raccogliere ed orientare questa esigenza?

E' in grado di offrire un'ipotesi alternativa di governo?

Ha un programma chiaro e praticabile per far ripartire la crescita del Paese?

Vi sono alcune questioni irrimandabili:

a)    il risanamento del debito pubblico ed il rilancio dell'economia con scelte precise  in campo energetico e  sui settori da privilegiare.

b)    una proposta per  il futuro lavorativo e sociale delle giovani generazioni

c)     un diverso rapporto fra la classe politica e la società civile

d)    il funzionamento ed il ripristino del principio di legalità.

 

Queste questioni comportano la necessità di una proposta che affronti direttamente le questioni più volte sollecitate tra l'altro anche  dal Governatore Draghi, nella sua recente Relazione Conclusiva,  per il recupero di produttività del sistema Italia e per il superamento di tutte le sacche di resistenza, di privilegio e di potere che si oppongono di fatto ad ogni mutamento.

Vi è un soggetto sociale interessato a questo progetto ed è costituito dal mondo del lavoro e della produzione e dalle giovani generazioni.

Questo soggetto ha un interesse diretto per il cambiamento e per il pieno utilizzo delle risorse.

L'opposizione deve saper dialogare con queste forze sociali, ascoltandole ed elaborando insieme ad esse una nuova proposta per lo sviluppo.

I partiti dell'opposizione oggi hanno il compito di operare una sintesi delle proprie posizioni per definire un programma di governo  avendo poi l'umiltà di sottoporlo al dibattito della  propria base e delle forze sociali ( Associazioni di categoria,Confindustria, Sindacati ,movimenti..) per la conferma o le eventuali modifiche, grazie alla predisposizione di grandi eventi significativi , convegni dibattiti  e tavoli di lavoro allargati.

Questo processo va di pari passo con un nuovo rapporto con la politica sulla base di una maggiore partecipazione da realizzare  anche con forme nuove (offerte dalla rete) che permettano di modificare  l'attuale modo di porsi della politica, che si muove in maniera verticale dall'alto verso il basso, per ricostruire il percorso sia orizzontale, fra le diverse realtà di base, e verticale  dalla base verso il vertice.

Va richiesto e presentato immediatamente un progetto di riforma della legge elettorale che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Offrire ai propri elettori il metodo delle primarie per la scelta dei candidati. Utilizzare le possibilità della Rete per immaginare e proporre forme di partecipazione e di democrazia diretta all'interno dei partiti.

 

 

 

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