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mercoledì 2 novembre 2011

Regolare la finanza per bloccare la speculazione

 

 

Non riusciamo ancora a fare nostra una protesta che si agita nelle piazze ed in tutte le discussioni: l'esigenza di introdurre delle regole sulla finanza e di tassare adeguatamente le transazioni e le plusvalenze

.La stessa Europa  nella prossima riunione del G20 porterà avanti il tema della introduzione a livello mondiale della  Tobin Tax e di una maggiore regolamentazione dei derivati.

Il tema della tassazione delle transazioni finanziarie è ormai del resto condiviso da vaste aree di pensiero se  anche il Vaticano nel documento  del Pontificio consiglio della giustizia e della Pace  (1)si esprime  con la seguente proposta:

 

"misure di tassazione delle transazioni finanziarie, mediante aliquote eque, ma modulate con oneri proporzionati alla complessità delle operazioni, soprattutto di quelle che si effettuano nel mercato «secondario». Una tale tassazione sarebbe molto utile per promuovere lo sviluppo globale e sostenibile secondo principi di giustizia sociale e della solidarietà; e potrebbe contribuire alla costituzione di una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonché il risanamento del loro sistema monetario e finanziario "

 

all'interno di un documento che pone l'esigenza di una governance mondiale  che regoli il sistema finanziario ponendogli delle regole a neutralizzando le spirali speculative alimentate  dai cosiddetti "mercati ombra".

 

Non possiamo solo procedere al risanamento della nostra economia, per rassicurare i mercati, ma dobbiamo contemporaneamente attaccare la speculazione .

Dobbiamo proporre misure che disciplinino i mercati finanziari e depotenzino i fattori moltiplicatori del rischio speculativo.

Bisogna  che le potenze mondiali riunite nel G20 si facciano promotori dell'attuazione delle proposte di regolamentazione dei derivati suggerita dal Financial Stabilty Board (2)

Da parte mia sarei dell'idea di  chiedere una misura  forte come quella  d'impedire la possibilità di effettuare operazioni di derivati senza il sottostante da coprire eliminando le attività allo scoperto puramente speculative.

E' vero che esistono situazioni in cui è necessario coprirsi su rischi rivenienti da flussi futuri ma in questo caso dovrebbe essere richiesta un 'autorizzazione specifica alle autorità monetarie per la concessione di un plafond ad hoc per quegli operatori.

Ulteriori misure che potrebbero consentire di isolare e scoraggiare lo sviluppo dei mercati ombra (3)rispetto a quelli ufficiali

Sarebbe quello di :

a)dividere come era già stato fatto nel  1936 l'attività delle Banche d'investimenti e  da quelle di credito ordinario diminuendo la loro capacità di ricatto nei confronti dei governi nazionali. Il loro fallimento infatti non coinvolgerebbe i risparmi di migliaia di risparmiatori comuni.

b)fare pressione perché le grandi  potenze  economiche si attivino per una riduzione drastica di tutti  i paradisi fiscali da cui opera liberamente  la speculazione.

c) tassare opportunamente le plusvalenze rivenienti da operazioni speculative

 

Tutto questo non per negare la necesità di risanare la nostra situazione economica  ma per cominciare ad affrontare insieme una delle cause che tendono ad aggravare la crisi economico finanziaria in corso.

Non c'è dubbio che alla fine l'economia reale : il lavoro, dovrà riprendere il comando strategico dell'economia relegando la finanziarizzazione e la rendita in un ruolo secondario 

Bisogna pertanto fin da ora limitare  queste attività regolandole e subordinandole al controllo dei governi nazionali e della politica.

Bisogna inoltre che la politica operi quella grande redistribuzione delle risorse  a favore del mondo del lavoro e della produzione indispensabili per la ripresa dello sviluppo.

La principale leva nelle mani della politica è quella fiscale

 

(1)   http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20111024_nota_it.html

(2)   http://www.financialstabilityboard.org/publications/r_111011b.pdf

 

3)http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=305&ID_articolo=65

 

 

 

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