Pagine

martedì 15 novembre 2011

Ulteriori riflessioni per un'imposta patrimoniale straordinaria

L'assunto della proposta di una patrimoniale straordinaria è quello rappresentato dalla previsione che una risposta, data ai mercati in tempi rapidi e con una terapia d'urto, ottenga spesso risultati ben superiori di quelli di una cura lenta.

Mi rendo conto dell'impopolarità che l'introduzione di un'imposta patrimoniale straordinaria, d'importo rilevante, può suscitare fra i cittadini, e di conseguenza nel corpo elettorale, e comprendo la ritrosia e l'intransigenza con cui il maggior partito della destra si oppone alla sua introduzione; tuttavia, in una situazione in cui stiamo raggiungendo livelli di costo del servizio del debito insostenibili a causa di una crisi di fiducia generale nei confronti della solvibilità d'ultima istanza del sistema Italia ed anche dell'Europa, la risposta deve essere rapida ed efficace.

Questo per far sì che il nostro futuro non dipenda solo dalla nostra ritrovata credibilità,, più o meno realizzata in tempi brevi, ma dalla forza di dire al mercato, in occasione delle prossime scadenze (ca. 280 mld da qui al 2012): cari signori, l'offerta di sottoscrizione del nostro debito è limitata.

Stiamo infatti  procedendo alla sua graduale estinzione, per ca. 200 miliardi nel corso dell'anno, portando in valore assoluto il debito a ca. 1700 mld, pari prevedibilmente a ca. il 110% del PIL.

Manteniamo inoltre tutti gli impegni presi nei confronti dell'UE e soprattutto quello del pareggio di bilancio.

Dal 2013 in poi porremo inoltre in atto un progetto a medio termine d'ulteriore riduzione del rapporto debito /PIL grazie alle misure per la crescita che approveremo nel corso del 2012 in seguito  all'azione del nostro nuovo Governo, fondato sulla mobilitazione generale delle migliori risorse italiane e sulla volontà di collaborazione delle maggiori forze politiche i presenti in Parlamento.

L'Italia ha la possibilità e le forze per intraprendere a partire da una brutta caduta un cammino d'eccellenza in campo europeo e mondiale.

Deve riuscire ad esprimere le energie dei giovani e le eccellenze del mondo del lavoro e dell'impresa combattendo senza quartiere la corruzione, la clientela, il malaffare, l'incapacità di avere il senso della  responsabilità.

E' necessario pertanto adottare delle misure immediate e rapide che consentano risultati decisivi e procedere ad una rapida ricapitalizzazione dello Stato ottenibile principalmente con un'azione di carattere fiscale.

Una ricapitalizzazione che significa far ricorso alla ricchezza privata presente nel Paese richiedendo l'intervento di chi possiede capitali sotto forma sia mobiliare sia immobiliare.

 E' una richiesta che si dirige principalmente a quel 10% delle famiglie italiane che detiene ca. il 45% della ricchezza netta nazionale pari a ca. 3.780 miliardi con una media di ca. 1,6 M d'euro ciascuna.

Un'imposta patrimoniale straordinaria, per un importo complessivo di almeno 200 mld, consistente nella sottoscrizione obbligatoria d'azioni di proprietà di società dello Stato da creare allo scopo e di cui mantenere la titolarità per almeno tre anni.

Il ricavato dell'operazione sarà destinato ad una riduzione immediata del debito pubblico fino a 1700 miliardi d'euro.

Tale società a capitale misto, con il 51% in mano inderogabilmente allo Stato, dovrebbe essere   costituita con l'apporto di almeno 500 miliardi di beni del patrimonio pubblico.

La conduzione di questa società dovrebbe essere affidata alle migliori personalità economiche del Paese in modo da garantirne il buon funzionamento e la crescita della redditività in modo da premiare con opportuni dividendi gli azionisti.

Il punto centrale di questa proposta è quello di chiedere un acquisto forzoso di beni del patrimonio pubblico sotto forma di sottiscrizione delle azioni della costituenda società e con il riacquisto della piena disponibilità della titolarità azionaria dopo soli tre anni.

In questo caso quindi, coloro che saranno chiamati a sostenere questo importante contributo saranno garantiti sul rientro  della piena disponibilità dei capitali in uno spazio di tempo ragionevole.

Non vi è una perdita definitiva dei propri capitali, come invece avviene col pagamento di qualsiasi imposta, e con il ricavato il Governo Italiano potrà  fronteggiare le scadenze del debito pubblico nel corso del 2012 abbastanza agevolmente.

La conseguenza potrà essere duplice: da un lato la riduzione dello spread con il bund tedesco e la riduzione del costo del collocamento, dall'altro la riduzione immediata del costo del debito sulla parte  rimborsata pari a 200mld

Ipotizzando anche un tasso medio del 3,50 per cento, otterremmo un risparmio di sette mld da poter utilizzare per altri scopi all'interno della gestione di bilancio..

Se la manovra non fosse sufficiente, potremmo agevolmente ricorrere all'aiuto del Fondo salva stati europeo per un importo ragionevole ed a costi contenuti e all'offerta del FMI.

La base di patrimonio minima da cui partire penso dovrebbe essere di almeno un milione d'euro per poter applicare delle aliquote più basse sulle fasce minori ed ottenere lo stesso risultato richiesto. Ad esempio un'aliquota dell'1% da 1M sino a 1,6M del 4% sino a 2M e del 5% per i patrimoni d'importo superiore.

Si tratta di liquidità importanti che potrebbero creare dei problemi ai contribuenti e pertanto potrebbe essere utile dare  l'opportunità di accedere ad un finanziamento a tasso agevolato (costo della provvista senz'applicazione d'ulteriore spread) garantito dalle azioni sottoscritte e concesso per il periodo del vincolo dalla cassa Depositi e Prestiti.

Questo contributo non pretende certo di risolvere i problemi che interessano il nostro paese ma si pone al servizio di chi in questo momento intende assumere le funzioni di classe dirigente orientando le scelte ed i comportamenti collettivi.





 

Nessun commento:

Posta un commento