Se da un lato non si può che gioire per il chiarimento occorso nel PDL fra Fini e Berlusconi su temi importanti come la legalità e la libertà di esprimere il proprio dissenso politico, dall'altro nasce la preoccupazione per lo scenario che si sta presentando.
E' sempre più chiaro che questo dibattito, nato all'interno del partito PDL, sfocerà in una opposizione in Parlamento proprio sui temi che premono maggiormente al Presidente del Consìglio e anche all'alleato Bossi: il decreto sulle intercettazioni, tutto quello che riguarda la giustizia, l'introduzione immediata del federalismo. Nel momento in cui su questi temi l'opposizione di Fini diventasse un ostacolo fastidioso ritengo che Berlusconi andrebbe immediatamente alle elezioni anticipate per rimuovere definitivamente l'ostacolo costringendo Fini a scoprirsi.
A questo punto ci si chiede : con quale sistema elettorale?
Naturalmente con quello attuale a meno che qualcuno non si opponga per far nascere un governo tecnico che modifichi la legge elettorale.
Si da per scontato che un governo del genere possa essere sopportato da Berlusconi e da Bossi in quanto transitorio. E perchè mai? Che interesse avrebbero ?
E' più probabile un secco no alla modifica della legge .
Se pertanto un governo del genere dovesse nascere in opposizione alla volontà espressa da Berlusconi potrebbe essere immediatamente tacciato dallo stesso come arbitrario, illegale, non espressione della volontà popolare ma di un "inciucio" di comunisti, traditori, giustizialisti ed opportunisti che negano la volontà del popolo e che mettono a repentaglio le sorti dell'Italia con un ennesimo " Ribaltone" proprio in mezzo ad una crisi economica che il governo Berlusconi ha invece dimostrato di saper controllare.
Su questi temi inizierà la sua campagna elettorale chiedendo un definitivo consenso utile ad ottenere i numeri per fare in modo che mai più possa ripetersi una situazione come quella attuale:la repubblica presidenziale con caratteristiche particolari e blindate.
Accanto a lui si scatenerà Bossi con il suo repertorio contro Roma Ladrona, contro una classe politica opportunista ecc ecc.
Avranno gli oppositori le argomentazioni ed il coraggio di lottare contro una forza così virulenta ?
Capiranno fin dal momento della possibile richiesta di un governo tecnico per modificare la legge elettorale che la posta è molto più alta.
A mio avviso no.
Non solo…. ed al momento in cui lo capiranno scopriranno che il proprio esercito è diviso, è senza strategia, senza generali e senza munizioni.
Non si va ad uno scontro senza averne coscienza. Ci potrà essere qualche gruppo più attrezzato a resistere ma nell'insieme vedo grandi difficoltà.
Ci illudiamo che Berlusconi e Bossi restino invischiati nei giochi parlamentari? La tentazione extraparlamentare è forte!
L'unica altra possibilità è che il gruppo che circonda il Cavaliere si disunisca e si sgretoli con il conseguente abbandono immediato da parte di Bossi. Questa ipotesi mi sembra difficile. La maggior parte del gruppo dirigente che circonda Berlusconi dipende da lui e lo abbandonerà solo in caso di evidente sconfitta. Sino ad allora farà cerchio attorno al capo alzando la posta in gioco: o tutto o niente.
L'opposizione se capisce cosa sta rischiando il paese deve capire cosa vuole prima di muoversi e lo deve fare rapidamente.
Deve capire su quali parole d'ordine cercare il consenso e con quali forze ed alleati portarle avanti.
Se qualcuno pensa di poter evitare le elezioni e di cambiare il governo senza suffragio popolare la situazione può diventare pericolosissima.
Purtroppo devo concludere con un atto di pessimismo della ragione: non vedo al momento una dirigenza politica nel Pd e negli altri gruppi ( da Fini a Vendola) capace di un processo culturale e politico che porti rapidamente l'Italia fuori dal guado nei tempi necessari dettati dagli avvenimenti in corso. L'ottimismo della volontà ci fa sperare che inaspettatamente ciò accada.
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